Il sentiero dei prati della Rasa

Obiettivo: osservare i fiori che crescono in questo periodo dell’anno su un prato magro

Avarie

Il giorno martedì 8 maggio alle ore 9.30 ci troviamo con Teresio davanti al Cimitero della Rasa per la nona uscita. Le osservazioni botaniche si effettuano sui prati della Rasa. Questa mattina l’aria è fresca e il sole riscalda a intermittenza.

Ci incamminiamo lungo un viottolo che costeggia le prime case del Borgo. Finito l’abitato della Rasa incontriamo un prato recintato con steccati in legno. L’intento è osservare i fiori che crescono in questo periodo dell’anno su un prato magro. Il prato magro è un ambiente semi-naturale di elevato valore naturalistico: esso è infatti estremamente ricco di specie vegetali termofile, cioè che richiedono temperature miti, e che talvolta mostrano condizioni di aridità legate ad un substrato di tipo calcareo. Tra le molte specie che compaiono in questi ambienti spiccano diverse orchidee. Alla ricchezza floristica corrisponde una rilevante diversità faunistica, soprattutto per quanto riguarda l’entomofauna, cioè l’insieme degli insetti propri di un determinato ambiente. Particolarmente attrattive sono alcune farfalle che qui trovano il loro habitat ottimale. Colgo l’occasione per estendere agli appassionati entomologi l’invito di unirsi nelle nostre passeggiate naturalistiche.

Va sottolineato che questi ambienti antropizzati, in altre parole trasformati dall’uomo, sono strettamente dipendenti dalle modalità di gestione. In questi ultimi anni quei modelli di gestione per problemi di economicità sono andati in crisi.

Ringraziamo il proprietario per l’impegno che mette per mantenere questo bellissimo prato: notiamo immediatamente l’Erba Perla Minore, Bluglossoides arvensis (L.) I.M. Johnst, pianta annuale con fiori dai petali bianchi e poi il Dittamo, Dictamnus albus L., chiamato anche Frassinella in quanto le foglie ricordano quelle del Frassino Maggiore. Esse, infatti, sono foglie composte imparipennate, cioè sono foglioline disposte in fila, a coppia, ai lati di una nervatura centrale al cui apice spicca una fogliolina. Le foglie perciò sono sempre dispari. Lo splendido fiore del Dittamo è costituito da 5 petali colore bianco-roseo, con nervature e sfumature colore violetto. Purtroppo questi fiori non si sono ancora aperti, a causa delle temperature e delle giornate piovose di questo periodo.

Sullo stesso prato si possono ammirare delle Poligale Chiomate, Polygala comosa Schkuhr: i fiori presentano delle appendici più chiare e sfrangiate a imitazione di numerosi stami, stratagemma per attirare api e farfalle. Queste Poligale sono

accompagnate dall’Orchide Screziata, Orchis tridentata Scop. e dalla Bugola, Ajuga reptans L..

Ci spostiamo verso est prendendo il ripido e sconnesso sentiero che porta alla Martica che, a mio parere, andrebbe sistemato. Arriviamo ai prati, chiusi da filo elettrico, dove pascolano le mucche: il terreno, decisamente più in pendenza, presenta terrazzamenti ed è soggetto a dilavamento per lo scorrimento delle acque meteoriche. La flora caratteristica di questo prato è la Dentaria Minore, Cardamine bulbifera L. Crantz, con foglie inferiori pennate composte da 5 foglioline- talvolta anche 3 o 7 – a forma lanceolata con base cuneata, mentre le foglie superiori rimangono singole o composte da 3 foglioline. All’ascella delle foglie superiori sono presenti dei bulbilli viola (che successivamente tendono al bruno scuro fino al nero) che hanno la funzione riproduttiva agamica, cioè vegetativa. È presente con i suoi fiori gialli anche la Cornetta coronata, Coronilla coronata L.

La salvia Domestica, Salvia officinalis L. e la Salvia dei Prati si mettono in mostra con i loro fiori appariscenti: entrambe sono usate per scopi medicamentosi e in cucina. Fa loro compagnia anche la Veronica dei Campi, Veronica arvensis L., con fiori blu – celesti e frutti che con l’umidità e la pioggia si aprono: le gocce di acqua piovana trascinano i semi sul terreno o li proiettano via quasi catapultati. Sono presenti anche l’Eliantemo Maggiore, Helianthemum nummularium (L.) Mill., dai petali delicati colore giallo oro, e la Vulneraria comune, Anthyllis vulneraria L., dal fiore giallo peloso, il cui nome deriva dall’unione di due parole greche anthòs (fiore) e iulus (peluria). Maestosi in fiore dominano ai bordi del prato un maggiociondolo di Montagna, Cytisus alpinus Mill, con le sue cascate di fiori gialli profumati e un biancospino comune, Crataegus monogyna Jacq, con i suoi fiori a cinque petali bianchi profumati. I suoi frutti di colore rosso bruno sono usati per fare marmellate e gelatine.

Tornando verso l’abitato della Rasa non possiamo non soffermarci a osservare i muretti. Alla base del muretto è presente l’Erba Roberta, Geranium Robertianum L., mentre ad altezza di circa 1,30 m dal suolo, inserita nel muro in compagnia di una chiocciola, si insinua la Borracina Cinerea, Sedum dasyphyllum L. dai fiori stellati bianchi con sfumature rosa. Splende inoltre, aggrappato al muretto, uno sparviere pelosetto, Hieracium pilosella L.,con fiori di colore giallo chiaro e foglie pelose. Dopo pochi passi ci viene incontro un’Aurora, non Boreale, ma una farfalla, Anthocharis cardamines L, lepidottero appartenente alla famiglia Pieridae. La femmina depone un uovo singolo sulle infiorescenze di piante del genere Brassicaceae, tra cui le Dentarie presenti sul prato. Nel momento dello scatto della

macchina fotografica, l’Aurora si è posata su una Medaglia del Papa, Lunaria annua L.,che molti ricordano per i suoi frutti, prima di colore verde e successivamente di colore argenteo, che tremano anche con una leggera brezza; anche questa pianta della famiglia delle Brassicaceae è presente in molti giardini. Dopo quest’ultima osservazione ritorniamo al Cimitero, punto di partenza, attraversando il Bellissimo Borgo della Rasa.

Alla prossima passeggiata.

Giovanni Pinesso

Foto di Milena Gandini e Simonetta

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Pubblicato il 08 Maggio 2018
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