Timbri e gioielli nascosti nella tomba di famiglia dell’ex assessore Federici
Nel corso della perquisizione nella cappella di famiglia al cimitero di Cassano Magnago sono stati trovati monili da donna e dei timbri riportanti l’effige di uffici giudiziari del Tribunale di Busto Arsizio

Nuovo capitolo delle indagini che coinvolgono l’ex assessore della Lega Nord di Cassano Magnago Stefania Federici.
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La Guardia di Finanza di Gallarate, su ordine della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, ha eseguito delle perquisizioni, con l’ausilio dei militari appartenenti alla Stazione Carabinieri di Cassano Magnago, nella cappella funeraria di famiglia della donna, nel cimitero cassanese.
Nel corso della perquisizione nella cappella di famiglia al cimitero di Cassano Magnago sono stati trovati monili da donna e dei timbri riportanti l’effige di uffici giudiziari del Tribunale di Busto Arsizio. Il materiale, sottoposto a sequestro, è attualmente al vaglio dell’autorità giudiziaria inquirente.
LE INDAGINI – La Federici, ex-assessore ai Servizi Sociali nella giunta Morniroli (2007-2012) e candidata sindaco della Lega Nord nel 2012, ex-consigliera comunale e amministratrice di sostegno per conto di 60 persone, su nomina dal Tribunale di Busto Arsizio, è accusata di peculato, autoriciclaggio e abuso d’ufficio. Ai domiciliari è finita anche una funzionaria della Procura di Busto Arsizio per accesso abusivo al sistema informatico della Procura, rivelazione di segreti d’ufficio, corruzione, abuso d’ufficio, ricettazione, reato elettorale. Altre cinque persone sono state iscritte nel registro degli indagati a vario titolo e sono stati sequestrati beni e disponibilità finanziarie per un importo pari a circa un milione di euro, connesso alla sottrazione di diversi beni da parte del pubblico ufficiale.
La Federici si sarebbe appropriata in maniera fraudolenta della cifra di 1.121.324,47 euro appartenenti ai propri amministrati (persone con gravi problemi di salute), spendendo almeno 100 mila euro nelle sale gioco della zona, per pagarsi il mutuo della casa e per l’acquisto di un’automobile. A lei sono stati sequestrati beni e liquidità monetarie per un valore che sfiora i 600 mila euro, conti correnti e strumenti finanziari per 850 mila euro e 78 quadri, alcuni di valore e altri da valutare. Tra gli strumenti finanziari sequestrati c’era anche una polizza vita a nome di una delle sue ignare vittime, a lei intestata per un valore di 350 mila euro.
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