Ultimo consiglio comunale da “separati in casa”
Qualche tensione al termine dell'ultima seduta presieduta da Gianmario Bernasconi. L'assessore ai Lavori Pubblici approva i punti all'ordine del giorno, l'ex consigliere Ghiringhelli con delega al Bilancio si astiene
C’eravamo tanto amati. E’ stato un ultimo consiglio comunale da “separati in casa” quello di giovedì 17 maggio ad Azzate. Inizio soft e sorrisi cortesi e finale con “piatti che volano”.
La situazione in effetti non è semplice: proviamo a riassumerla.
In consiglio comunale siedono un consigliere di maggioranza, Jacopo Ghiringhelli, e l’assessore ai Lavori Pubblici, Raffaele Simone, che hanno dato origine ad una nuova lista, Azzate Insieme, che corre nelle prossime amministrative. Una lista in palese contrasto con quella del sindaco Gianmario Bernasconi.
Ieri sera, giorno dell’ultimo consiglio comunale con l’attuale maggioranza, in discussione c’erano soprattutto questioni tecniche e legate al bilancio.
Questioni di sostanza, ma che hanno creato qualche tensione sul finale.
I punti all’ordine del giorno sono stati approvati con il voto di tutta la maggioranza, compreso quello dell’assessore Raffaele Simone, ma non quello di Jacopo Ghiringhelli, consigliere che in passato ebbe anche la delega al Bilancio poi rimessa per contrasti con il sindaco, che si è astenuto.
«Non c’è nessuna confusione, né anomalia – spiega Raffaele Simone, candidato sindaco per Azzate Insieme -: Ghiringhelli non ha partecipato alle riunioni di maggioranza avendo rimesso la delega e non ha più partecipato alla giunta. Non era al corrente quindi dei temi in discussione e si è astenuto. Io invece ho votato a favore, com’era logico che fosse».
Si è deciso quindi di stanziare 50 mila euro per l’asfalto di alcune strade, 10 mila per i giochi del parco e 30 mila per le riesumazioni, in vista dei lavori al secondo lotto del cimitero. Consiglio comunale terminato, la parola è passata all’assessore Lucia Marangon, al sindaco e ai consiglieri uscenti Gianmarco Beraldo e Luca Massetti per i saluti di commiato.
Quando ormai sembrava tutto finito, una domanda di Jacopo Ghiringhelli ha riaperto la discussione. Fulcro il milione di euro promesso dal governo Renzi per il restauro del Palazzo Comunale. Ghiringhelli ha chiesto se si fossero portate avanti tutte le procedure necessarie per chiudere la richiesta del finanziamento. Il sindaco ha promesso approfondimenti ma questo ha riscaldato gli animi.
«Di fatto è come se avessimo fatto recuperare a Bernasconi un milione di euro, che senza la nostra osservazione forse sarebbero andati persi -ha detto Simone- . Mancavano passi importanti per ottenere il finanziamento che non erano nemmeno stato presi in considerazione. Giochi da campagna elettorale? Se avessimo voluto tirare l’acqua al nostro mulino saremmo stati zitti e il milione di euro sarebbe svanito. Non ci sembrava il caso, lavoriamo per il bene del paese».
L’atteggiamento non è piaciuto però a Lucia Marangon, assessore uscente ai Servizi Sociali: «Ho voluto ricordare a Ghiringhelli che siede ancora tra i banchi della maggioranza e che è assurdo discutere di temi della nostra amministrazione in consiglio comunale, quando la sede opportuna è la riunione di maggioranza o la nostra giunta, da sempre aperta a tutti i consiglieri, alle quali lui non partecipa da mesi. Se non è campagna elettorale questa!”
Marangon, che non si ricandida, aveva poco prima ringraziato il sindaco per i cinque anni che ha definito “bellissimi e intensi”: «Sono grata a tutte le persone che mi hanno aiutato e sostenuto. Ho sempre lavorato perché me lo hanno lasciato fare: chi non ha lavorato ha solo responsabilità personali». Aveva anche ricordato i progetti quasi ultimati come il wifi pubblico che attende solo i finanziamenti o la ristrutturazione della piazza della pesa, in studio da tempo, concludendo: «Auguro a tutti i sindaci di lavorare con onestà e nell’esclusivo interesse di Azzate».
E Gianmarco Beraldo ha aggiunto: «Con il mio saluto non solo finisce la mia esperienza in consiglio comunale, finisce anche il progetto di Vivi Azzate, che mi ha portato fino a qui e in cui ho creduto molto. Ma vedo che i semi si sono sparsi: da una lista ne sono nate due, ed entrambe hanno come principio ispiratore la partecipazione civica, che era il nostro punto di partenza». Per Vivi Azzate è rimasto un sogno: ora tocca alla giunta che verrà.
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