Un dono alla senologia per migliorare la cura delle donne
Il macchinario, del valore di 10.000 euro, acquistato dall'associazione Caos grazie al contributo degli alpini di Venegono e della Fondazione comunitaria del Varesotto
Un microscopio per analizzare il linfonodo sentinella mentre è in corso l’intervento chirurgico. È il dono che l’associazione Caos, sostenuta dagli Alpini di Venegono Inferiore e dalla Fondazione comunitaria del Varesotto, ha portato alla senologia dell’ospedale di Tradate.
Il sofisticato strumento del valore di 10.000 euro ha una fondamentale importanza nella qualità delle cure offerte alle donne con tumore alla mammella che si rivolgono al Galmarini, perché permette di applicare la pratica già rodata a Varese di procedere con l’analisi del linfonodo sentinella in estemporanea durante l’intervento chirurgico, così da massimizzare l’efficacia dell’intervento stesso.
La presidente di Caso Adele Patrini ha portato in dono lo strumento direttamente al dottor De Luca, senologo, e al primario della chirurgia di Tradate Rizzi. Il valore del microscopio è stato ricordato dalla professoressa Francesca Rovera, responsabile della Breast Unit aziendale, che ha sottolineato l’importanza di offrire cure omogenee sul territorio al numero crescente di donne a cui viene diagnosticato ogni anno il tumore al seno. Si parla di oltre 50.000 nuovi casi all’anno in Italia di cui oltre 800 nel Varesotto.
Il direttore dell’Asst Sette Laghi Callisto Bravi ha ringraziato quanti si impegnano per migliorare la qualità dell’offerta sanitaria annunciando che l’azienda ha deliberato di acquistare la tomosintesi, un macchinario che raggiunge una maggiore perfezione di immagine per una visione particolareggiata in caso di mammelle particolarmente dense. L’acquisto migliorerà ulteriormente la capacità di individuazione dei tumori anche molto piccoli con decisivi benefici a livello di ripresa e guarigione.
Unico neo rimangono le lunghe liste d’attesa: “È un problema che abbiamo presente e che è dovuto ai tagli decisi dal Governo centrale a cui Regione Lombardia deve attenersi se non vuole incorrere in una multa salatissima”. Una lettura decisamente parziale che dimentica la storicità dei tempi d’attesa in campo senologico tant’è che la stessa Asl più volte è intervenuto nel cors degli anni con stanziamento di fondi ulteriori proprio per alleggerire le lunghe liste d’attesa.
Alla cerimonia ha preso parte anche la vicepresidente del Consiglio regionale Francesca Brianza.
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