Accam annuncia: “Un convegno pubblico sul futuro dell’inceneritore”

Lo annuncia la presidente Laura Bordonaro a fronte della richiesta di maggiore trasparenza nel processo decisionale per definire il piano industriale da parte dei 5 Stelle

accam

Mentre il Movimento 5 Stelle tornerà oggi, mercoledì, a protestare davanti ai cancelli dell’inceneritore per chiedere più trasparenza nei processi decisionali della società, la stessa società Accam divulga una nota nella quale rende conto della presentazione dei risultati del tavolo di lavoro tecnico sul futuro dell’impianto e della gestione dei rifiuti sul territorio nei prossimi anni e annuncia un incontro pubblico sul tema.

Si è tenuta nel tardo pomeriggio di lunedì 4 giugno, nella sede di Accam Spa, la riunione informativa per la presentazione ai sindaci dei Comuni Soci degli esiti del lavoro del Tavolo tecnico in ordine alle prospettive future della società. Si è trattato del primo passaggio di un articolato iter che porterà nei prossimi mesi a sviluppare un ampio dibattito sul futuro della società e dell’impianto di termovalorizzazione di Borsano.

Il gruppo di lavoro ha illustrato i vari scenari percorribili per dare o meno continuità alla società dopo il 2021 (data che l’attuale piano industriale votato dall’Assemblea dei Soci individua per la liquidazione di Accam Spa) e ha stimato in tre mesi il periodo necessario per l’approfondimento, nelle varie sedi, istituzionali ma anche pubbliche, delle analisi effettuate, per poi andare ad individuare, e ad approfondire ulteriormente, la soluzione ritenuta più opportuna dall’assemblea dei Soci.

“Entro la fine di giugno – annuncia la presidente di Accam Spa Laura Bordonaro – convocheremo un convegno pubblico per presentare anche alla cittadinanza le risultanze del lavoro del Tavolo tecnico, nella massima trasparenza che ha sempre caratterizzato l’operato della società e con l’obiettivo di stimolare il più ampio dibattito su un passaggio strategico e decisivo di una società che è innanzitutto patrimonio dei cittadini dei 27 Comuni Soci”.

Il fatto di aver riservato la presentazione di ieri solo ai sindaci non è altro che “un atto dovuto nei confronti dei Soci che hanno il diritto di essere informati tempestivamente su un passaggio decisivo per il futuro di Accam. Il Cda ha ritenuto che fosse più utile per agevolarli, oltre che rispettoso del ruolo dei sindaci, eletti per rappresentare tutti i cittadini nonché gli interessi delle rispettive comunità, che gli stessi sindaci fossero messi preventivamente a conoscenza del lavoro del tavolo tecnico e, stante la delicatezza delle scelte che ne deriveranno, messi nelle condizioni di poter chiedere dei chiarimenti agli esperti che in questi mesi, su indicazione del comitato di controllo analogo, hanno condotto questo importante lavoro”.

Dalle prime risultanze, comunque, emerge il problema del calo di rifiuti da bruciare e la necessità, se si vuole far vivere l’impianto almeno fino al 2025, di reperire rifiuti da comuni che non fanno parte del consorzio dei 27 che hanno quote in Accam.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Giugno 2018
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