Al centro antifumo smettono 4 fumatori su 5
Il centro di Arcisate ha un tasso di successo superiore all'80%. Ogni anno, sono 6 milioni le persone che muoiono per malattie correlate al fumo
«Il fumo di tabacco – afferma Isidoro Cioffi, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell’ASST Sette Laghi – è uno dei più gravi problemi di salute pubblica al mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno, sono 6 milioni le persone che muoiono per malattie correlate al fumo. Per il 2030 si parla di oltre 8 milioni di morti, di cui l’80% nei Paesi economicamente avanzati. Per i fumatori si stima infatti una riduzione dell’aspettativa di vita di circa 10 anni e un aumento del rischio di malattie pneumologiche, cardiovascolari e oncologiche tanto maggiore quanto più è anticipata l’età di inizio dell’abitudine».
Nelle statistiche dei decessi e delle patologie fumo-correlati, oltre ai fumatori bisogna considerare anche le 600 mila persone che muoiono ogni anno a causa del fumo passivo.
Secondo i dati riferiti dal Ministero della Salute si stima che in Italia siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70 mila alle 83 mila morti l’anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 e i 65 anni di età e circa un milione sono gli anni persi di vita in buona salute. Questi dati fanno del fumo di tabacco la principale causa prevenibile di mortalità anche nel nostro Paese, come nel resto del mondo occidentale.
«Per i fumatori di sigarette che vogliono smettere di fumare – informa Claudio Tosetto, responsabile del Servizio Prevenzione e Cura delle Dipendenze – è disponibile da 16 anni il Centro Anti Fumo (C.A.F.) di Arcisate, che ora fa parte dell’ASST dei Sette Laghi».
Dai dati della Sorveglianza PASSI, nel 2017 i tentativi di smettere di fumare falliscono nella stragrande maggioranza dei casi (oltre l’80%): solo una bassa quota (meno del 10%) raggiunge l’obiettivo e riferisce di aver smesso di fumare da più di 6 mesi. Chi riesce in questo tentativo dichiara di averlo fatto perlopiù senza alcun ausilio (83,1%); scarso invece l’utilizzo di farmaci o cerotti ed è rarissimo il ricorso ai Servizi o ai Corsi di disassuefazione tabagica offerti dalle strutture sanitarie.
«La maggior parte dei tentativi per smettere di fumare – spiega l’infermiera del CAF Maura Caleffi – viene realizzata autonomamente ed al Centro Antifumo si rivolgono coloro che, pur manifestando motivazioni a smettere di fumare, non hanno ancora raggiunto risultati soddisfacenti e ritengono di necessitare di un aiuto esterno».
Nel 2018 sono 12,2 milioni (dati ISS-Doxa) il numero di fumatori adulti, il 23% della popolazione, in leggero aumento rispetto al 2017 (11,7 milioni). La situazione generale sulla prevalenza dei fumatori si è cristallizzata e in confronto al 2017 si registra un lieve incremento nella popolazione maschile: 27,7% (rispetto al 23,9%), mentre diminuiscono le donne tabagiste: il 19,2% (rispetto al 20,8%).
Nel corso degli anni, il C.A.F. di Arcisate ha affinato le metodiche di trattamento di disassuefazione, raggiungendo dei risultati molto soddisfacenti.
Il C.A.F.di Arcisate, sito in via Matteotti 20 è un Centro accreditato dalla Regione Lombardia ed è censito dall’Osservatorio Fumo Alcol e Droga (OssFAD) dell’Istituto Superiore di Sanità e collabora con la raccolta epidemiologica dell’Osservatorio stesso.
L’èquipe del CAF di Arcisate à composta da 2 medici (Vincenzo Stefano e Roberto Gaggini), uno psicologo (Antonello Faeti) e un’infermiera (Maura Caleffi) e un assistente sanitaria (Antonella Mastandrea): vedasi foto allegata.
Per informazioni rivolgersi al numero telefonico 0332 476339 o scrivere all’indirizzo mail: sert.arcisate@asst-settelaghi.it. Ulteriori informazioni si trovano sul portale web dell’ASST Sette Laghi (http://www.asst-settelaghi.it/area-dipendenze/).
«Negli ultimi otto anni – afferma Roberto Gaggini, medico del CAF – è stata portata a termine la disassuefazione tabagica nel 80.69% delle persone che hanno partecipato e completato il trattamento proposto dal Centro Antifumo di Arcisate. Al follow up la percentuale degli astinenti dal tabacco ad un anno si è mantenuta sul 65,06%, percentuale presente fra le fasce alte delle statistiche nazionali».
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