Basket una scuola di vita, chiusura con capitan Ferrero
Premiazione a Palazzo Estense per il programma che Pallacanestro Varese dedica agli istituti. Alternanza scuola-lavoro e tesi di Laurea le novità 2018
Dieci istituti visitati, circa duemila ragazzi ospitati al Palazzetto, un numero indefinito di applausi, abbracci, autografi e sorrisi nelle aule e nelle palestre sparse ai quattro angoli della provincia. “Basket una scuola di vita”, il programma voluto da Pallacanestro Varese e dedicata a scolari e studenti ha terminato quest’oggi – martedì 12 giugno – il proprio cammino con la cerimonia di premiazione svoltasi a Palazzo Estense.
Il progetto, diretto da Raffaella Demattè, tornerà con il nuovo anno scolastico e nella stagione passata ha visto significative novità, di cui si è parlato anche in occasione dell’evento di chiusura. Accanto ai consueti concorsi per i migliori striscioni ed elaborati infatti, quest’anno il club biancorosso ha promosso un esperimento nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro con gli istituti superiori (due i ragazzi menzionati – Giovanni Lora e Gabriele Castagna – tra quelli coinvolti) mentre a livello accademico è stata realizzata una tesi di laurea al Politecnico di Milano che ha avuto come tema la possibile riqualificazione del palasport di Masnago.
Tra i più piccoli, premiati dal capitano della Openjobmetis Giancarlo Ferrero e dal sindaco Davide Galimberti, si sono fatti particolare onore i ragazzi della scuola primaria “Sacro Cuore” di Bogno di Besozzo che hanno realizzato lo striscione più bello tra quelli esposti al palazzetto durante una partita della squadra di Caja. Altrettanto bravi i piccoli della classe 1a della “Piccola England” di Varese con i loro elaborati grafici.
Per quanto riguarda la citata tesi di laurea, gli studenti Riccardo Buratti e Marta Sciuchetti hanno elaborato un progetto per poter utilizzare la parte del PalA2a costruita per l’ampliamento del 1990 e rimasta inutilizzata. Il lavoro è stato seguito dall’ingegner Riccardo Aceti, correlatore della tesi ma anche membro del Cda del trust “Il basket siamo noi”.
«La nostra squadra è composta da dieci giocatori di provenienza spesso molto diversa. Anche per questo è bello raccontare, ogni volta a ragazzi differenti, le scelte e i sacrifici che ognuno di noi ha fatto per diventare giocatori professionisti – ha spiegato capitan Ferrero agli scolari presenti – Gli incontri nelle scuole a noi danno molto: è bello soddisfare la grande curiosità che avete nei nostri confronti, ed è altrettanto bello ritrovare al palazzetto i ragazzi che incontriamo nelle scuole».
«Ogni incontro, ogni ciclo de “Il basket siamo noi” fa storia a sé ed è ugualmente originale e mai scontato» è invece il parere di Raffaella Demattè. «Giriamo le scuole da sedici anni per portare avanti un’idea di educazione che si rifà ai valori dello sport, ogni volta è un’esperienza unica».
Alle premiazioni hanno preso parte anche il sindaco Galimberti, l’assessore allo sport Dino De Simone, e Claudio Schena dell’Ufficio Scolastico Provinciale.
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