Binari, Fontana chiede a RFI come investirà i fondi dallo Stato
Dopo alcuni giorni particolarmente complicati per i pendolari, il presidente di Regione Lombardia incalza Rfi sugli investimenti sulla rete
Va bene la proposta di Trenitalia per “pesare” di più in Trenord, su cui è aperto il confronto. Ma intanto le FS stanno investendo sulla rete?
Se lo chiede il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, che nei giorni scorsi aveva detto di «provare vergogna» per le condizioni del servizio.
Gli occhi, da mesi, sono puntati su Trenord. Criticata da molti utenti, ma messa alle strette anche dalle manovre di Fs, che ambisce ad acquisire il controllo della società che “produce” migliaia di corse al giorno.
Il sistema ferroviario, però, non è fatto da soli treni. Ci sono anche binari, stazioni, centrali di manovra degli scambi e passaggi a livello. Che in Lombardia in parte minore sono “regionali” (rete FNM, nel Nord Milano e in Franciacorta-Valcamonica) ma per lo più sono “statali”, gestiti da RFI, gruppo FS. E proprio qui arriva la richiesta di chiarimenti di Fontana, che, a margine del Tavolo della Competitività di Pavia, ha chiesto a RFI «come e quando intenda usare 10 miliardi di euro che ha ricevuto per interventi infrastrutturali sul territori ».
Si tratta – è bene dirlo – del totale delle risorse complessive ricevuto da RFI per gli investimenti in tutta Italia fino al 2021: nel contratto di programma con lo Stato sono previste opere di ogni genere, tra cui ad esempio (significative per il trasporto locale) quelle d’investimento sui grandi nodi metropolitani. «Siamo consapevoli – ha spiegato – che la rete necessiti di un ammodernamento. Sconta infatti, da diversi anni, mancati interventi». Le conseguenze le conoscono bene i viaggiatori quotidiani, alle prese con i disagi causati sì a volte dalle condizioni dei treni, ma in altri casi dai guasti alla rete».
Fontana è tornato comunque anche a parlare dei treni: «Chiediamo dunque a RFI e Trenitalia, per quelle che sono le reciproche e rispettive competenze, di collaborare migliorare la rete e ad acquistare treni. Noi lo stiamo già facendo da tempo, aldilà delle quote societarie. Dobbiamo mettere sul tavolo le diverse tessere – ha concluso – che compongono il puzzle di un servizio così complesso: il costante aumento dei passeggeri, l’eta’ dei treni delle due società (Trenord e Trenitalia) e le risorse che servono per garantire un servizio degno di tale nome».
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