“Caso telecamere”, il Pd chiede al sindaco di sfiduciare l’assessore Caruso
I dem contestano la distanza tra le affermazioni dell'assessore sulla videosorveglianza, considerate reticenti o non veritiere, e la realtà emersa, con il 40% di telecamere fuori uso
![La nuova giunta di Andrea Cassani](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2016/07/la-nuova-giunta-di-andrea-cassani-551267.610x431.jpg)
Sul “caso telecamere” il Pd chiede al sindaco di revocare l’incarico all’assessore alla sicurezza Francesca Caruso. I dem lo fanno con una mozione di sfiducia che ricostruisce tutta la vicenda, nell’arco di un mese, tra maggio e giugno 2018, fino al sopralluogo che ha mostrato i problemi effettivamente esistenti sugli impianti.
Nella mozione vengono richiamati le diverse tappe. Viene citato ad esempio l’articolo del quotidiano La Prealpina del 18 maggio , in cui «l’assessore alla sicurezza – scrive il Pd – rispondeva ai dubbi sul funzionamento delle telecamere esternate sulla stampa dal Consigliere Pignataro» dicendo che «da dicembre 2017 sono stati spesi 24mila euro per la videosorveglianza, 8mila per ripristinare il collegamento con le altre forze dell’ordine e 16mila per i nuovi server che controllano quelle ai varchi della città».
Viene poi citata anche la tesa seduta di commissione sicurezza (richiesta da Pd e Città Viva) in cui l’assessore Caruso, affiancata nella risposta da agenti di Polizia Locale e dal Comandante, «affermava genericamente il funzionamento del sistema di telecamere di sicurezza, sostenendo che solo alcune erano temporaneamente non funzionanti, e il funzionamento del sistema di controllo targhe ai varchi di ingresso, nonostante un problema temporaneo appena risolto».
Le risposte dell’assessore, considerate vaghe, hanno spinto poi i consiglieri Pd a presentare una richiesta di accesso agli atti, a cui ha fatto seguito la visita dei consiglieri Silvestrini, Zambon e Pignataro alla centrale operativa di videosorveglianza del Comando di Polizia Locale, dove alla presenza del Comandante. È lì che è emerso che «su 48 telecamere di videosorveglianza risultavano disponibili le immagini di sole 27 telecamere, mentre le altre non trasmettevano le immagini al Comando», mentre il sistema dei varchi targhe era stato fuori uso per mesi e «in data 20 giugno, le altre Forze dell’Ordine non potevano accedere dai loro comandi ai relativi dati in quanto non collegate».
Insomma: in commissione «l’assessore ha omesso di riferire compiutamente la situazione di fatto nella commissione del 4 giugno 2018 e, addirittura, ha dato una rappresentazione della realtà del tutto non corrispondente al vero nelle dichiarazioni a mezzo stampa del 19 maggio 2018 laddove affermava che “le telecamere funzionano”, quando nella stessa commissione successiva l’assessore aveva ammesso qualche problema temporaneo nel funzionamento dei varchi di accesso». E comunque, al di là di quanto detto o non detto, Caruso «non garantendo il funzionamento del sistema di videosorveglianza esistente» avrebbe «gravemente indebolito la sicurezza della città». Ed è per questo che il Pd chiede la revoca dell’incarico all’esponente di Fratelli d’Italia.
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