A Fedex preparano un altro giorno di sciopero contro i licenziamenti

Una nuova giornata di mobilitazione, anche con manifestazione a Roma, quasi alla vigilia della scadenza della procedura e dall'avvio effettivo dei licenziamenti

sciopero presidio Fedex Malpensa

Si avvicina la data del 6 luglio, quando partiranno le lettere di licenziamento, e i dipendenti di Fedex rilanciano la mobilitazione per evitare gli esuberi e le esternalizzazioni. Sindacati e lavoratori hanno indetto una nuova giornata di sciopero per mercoledì 4 luglio, quasi alla vigilia – appunto – della scadenza della procedura. Il 4 luglio è anche la data della “ultima chiamata” al Ministero dello Sviluppo Economico, per trovare un accordo.
«Saremo in presidio davanti al Ministero, stiamo organizzando i pullman per portare a Roma i lavoratori» spiega Luca Bettoni, della Filt-Cgil. Oltre al presidio a Roma si sta ragionando poi su un presidio nei punti strategici al Nord, vale a dire l’hub di Malpensa e il quartier generale Tnt di Peschiera Borromeo.

Sarà il quarto giorno di astensione dal lavoro nell’arco di due mesi, per fermare la prevista ristrutturazione che fa «a pezzetti» l’azienda, come recita lo slogan, comparso sugli striscioni (che si rifà ironicamente al nome dell’ad di Fedex Italia, Stefania Pezzetti).

Fedex ha annunciato un piano che prevede la chiusura di ventiquattro filiali in tutta Italia, un piano che coinvolge oltre trecentoquindici lavoratori Fedex e una cinquantina della controllata Tnt, appena acquisita. L’azienda è sana, i licenziamenti secondo i sindacati e gli stessi lavoratori servirebbero solo a esternalizzare e ridurre i costi, a scapito della qualità del lavoro. IOl management Fedex invece giustifica il piano sulla base di “una sovrapposizione di alcune unità operative più piccole – le unità FedEx – che dovranno essere necessariamente riassorbite dalle unità operative Tnt“. La riorganizzazione non andrebbe dunque vista “come un processo di esternalizzazione”, è la sintesi emersa dai precedenti incontri al Mise a maggio.

FedEx bloccata per un giorno. “È un’azienda sana ma licenzia per subappaltare”

L’ultimo incontro, pochi giorni fa, ha segnato qualche passo avanti, ma il quadro è ancora «inaccettabile» secondo i sindacati: «L’azienda da 140 è passata a 206 ricollocazioni, ma per questi ad esempio non dà nessuna garanzia dei full time, potrebbe ridurre gli orari in seguito» spiega ancora Bettoni. «E continua a parlare di ricollocazione presso i fornitori. Per noi ancora inaccettabile: nessuno deve essere ricollocato fuori dal perimetro Fedex-Tnt». Rimangono poi una novantina di trasferimenti su 115 inizialmente annunciati dall’azienda.

In provincia di Varese la vertenza riguarda prima di tutto la filiale territoriale, che ha sede dentro all’hub logistico Fedex a Malpensa, che dà lavoro a molte più persone ed è “porta” per le merci internazionali, per questo scelto anche come punto di protesta da maggio. Varesini sono anche una parte dei dipendenti coinvolti nella prevista chiusura delle filiali di Bollate (Milano Nord) e Galliate (Novara).

La mobilitazione dei lavoratori Fedex riguarda però tutta Italia, ognuno sui propri territori, come presenza più fitta nelle areee produttive del Nord. In Lombardia l’altro polo della protesta sindacale è Peschiera Borromeo, hub della controllata Tnt. Sul fronte della politica, martedì il Consiglio Comunale di Torino ha approvato (con 29 voti favorevoli) un ordine del giorno proposto dalla consigliera Pd Chiara Foglietta, sottoscritto anche da consiglieri del Movimento 5 stelle, del gruppo I Moderati, di Lista civica per Torino e di Torino in Comune.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 28 Giugno 2018
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