La business ethics made in Liuc sulle orme di Olivetti
Il corso di formazione manageriale “Storie di ordinaria economia” diretto da Massimo Folador, docente della Liuc Business School, fa tappa a Ivrea, luogo simbolico di un modello di impresa legato ad Adriano Olivetti
Giovedì 14 giugno il percorso di formazione manageriale “Storie di ordinaria economia” diretto da Massimo Folador, docente di Business Ethics della Liuc Business School fa tappa ad Ivrea, luogo simbolico di un modello di impresa legato indissolubilmente al nome di Adriano Olivetti.
Sviluppato in azienda per le aziende, il percorso itinerante di formazione, suddiviso in quattro tappe, è caratterizzato da una presentazione del tema da parte di un docente Liuc Business School, dalla testimonianza dell’imprenditore e/o manager e dalla visita dell’azienda ospitante. In questo caso i partecipanti visiteranno quello che resta del sito Olivetti e conosceranno, quindi, il progetto Vistaterra che si sta sviluppando ad Ivrea.
Durante una camminata “formativa” apparentemente a ritroso nel tempo, ma dalla grande capacità evocativa e innovativa, saranno accompagnati dal racconto dello storico olivettiano e commediografo Marco Peroni che porterà i presenti là dove un modello “diverso” d’impresa è stato possibile e continua a fare scuola oggi.
È con Adriano Olivetti, negli anni ’50, che nasce una direzione dedicata alla risorse umane, viene creato il primo centro di formazione permanente, il Welfare aziendale trova concretezza come si comincia a fare timidamente oggi, vengono chiamati i migliori architetti dell’epoca perché gli spazi lavorativi siano al servizio dell’uomo e la vita personale di chi lavora in azienda viene arricchita da stimoli professionali e culturali continui.
Accanto ai risultati economici di quella che fu una delle prime grandi multinazionali italiane, c’è terreno per l’innovazione tecnologica (è l’Olivetti a creare il primo personal computer al mondo) e per lo sviluppo di una strategia aziendale ancora oggi per alcuni tratti ineguagliabile.
Chi meglio di Olivetti può essere da esempio per una formazione in Business Ethics? «Adriano Olivetti ha interpretato in modo originale il proprio tempo pagando le conseguenze per gettare un seme al futuro. Schiacciato da due visioni del mondo rigidamente contrapposte, ha provato a indicare una terza via che fosse una sintesi superiore di capitalismo e socialismo. Ha messo la fabbrica al centro del suo progetto, assegnandole un compito originale», ricorda Marco Peroni storico olivettiano e commediografo.
Da alcuni anni a questa parte molti animi inquieti che, fortunatamente, attraversano il mondo dell’economia e della politica stanno cercando suggestioni per rinnovare il loro immaginario. Di sicuro ci provano a piene mani ad Ivrea con il progetto Vistaterra che si propone di contribuire al rilancio del Canavese attraverso lo sviluppo di un ecosistema economico e produttivo sostenibile, basato sull’integrazione tra offerta turistica di qualità, produzioni agricole, innovazione e valorizzazione delle eccellenze agroalimentari, storico-culturali, artigianali e naturalistiche della zona.
«Il nostro progetto è sviluppato per creare un nuovo modello economico sostenibile, indipendente e profittevole, che metta in moto un circolo virtuoso di visibilità utile a tutto il comprensorio Canavese e affermi Vistaterra quale attività innovativa» spiega Erica Ferlito, amministratore delegato di Vistaterra. «Il progetto è in continua evoluzione. Stiamo lavorando affinché diventi un polo di attrazione del quale potrà beneficiare l’intera area e le generazioni che l’abiteranno. Ci siamo impegnati per essere un modello virtuoso di recupero delle eccellenze, di valorizzazione della tradizione e capacità imprenditoriale del territorio applicando in ogni aspetto i nostri valori fondanti: etica, bellezza, sostenibilità e arte del buon vivere, nel pieno rispetto della natura e delle persone»
Il profitto non è il fine ultimo ed esclusivo dell’impresa Vistaterra, tema ricorrente nella business ethics che, allo sviluppo dei capitali dell’economia classica, affianca altri tre “capitali”: quello umano, legato alla valorizzazione delle persone; quello relazionale, dato dalla collaborazione interna ed esterna all’azienda con fornitori e clienti; quello fiduciario in cui l’impresa viene vissuta come progetto nel quale la responsabilità sociale è un asset di sviluppo. Questo il fil rouge delle storie di Massimo Folador, diventate un percorso di formazione davvero innovativo ed entusiasmante.
Il corso di formazione “Storie di ordinaria economia” proseguirà: l’11 ottobre in BASF Italia, a Cesano Maderno (MB), il 5 dicembre 2018 alla Liuc- Università Cattaneo con l’Orchestra Sinfonica “G. Rossini” di Pesaro e Fano, nata come azienda e unica nel suo genere.
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