I lavoratori dei centri per l’impiego proclamano lo stato di agitazione
Presidio davanti Palazzo Pirelli per protestare contro la legge regionale sul riordino dei centri. Il sindacato: «Questa norma aumenta le criticità»
![consiglio regionale pirellone palazzo pirelli](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2018/04/consiglio-regionale-666004.610x431.jpg)
Si è svolto davanti alla sede del consiglio regionale Palazzo Pirelli il presidio delle lavoratrici e i lavoratori dei Centri per l’impiego (Cpi) e delle Afol (Agenzia per la formazione, l’orientamento e il lavoro lombarde), in concomitanza dell’approvazione della legge regionale sul loro riordino.
Durante la manifestazione una delegazione di Cgil, Cisl e Uil ha incontrato i capigruppo del consiglio regionale a cui è stata ribadita la posizione di contrarietà rispetto alla norma in approvazione. In particolare sono state ribadite le perplessità sulla scelta di trasferire le funzioni e il personale alle province e alla città metropolitana, unica regione ad assumere tale decisione.
I lavoratori presenti all’incontro hanno ricordato alcune criticità tra cui: la mancanza di personale, le carenze organizzative e l’efficienza in generale dei servizi erogati alla cittadinanza. Criticità che, secondo i sindacati di categoria, potrebbero aumentare con la scelta di delegare alle province vista la situazione delle stesse dopo l’applicazione della Legge Del Rio.
In particolare, la norma in approvazione non risolverebbe il problema dei lavoratori dei CPI inseriti nel portale e rende problematico se non impossibile il ricorso a nuove assunzioni stante i blocchi previsti dalle normative vigenti. I sindacati confederali hanno ribadito che la scelta più logica rimane quella dell’attribuzione del personale alle regioni, così come previsto dalla normativa nazionale, e il loro eventuale distacco presso le province e la città metropolitana consentendo in questo modo una successiva riflessione più ponderata sul modello organizzativo più funzionale per la Regione Lombardia.
Le posizione dei capigruppo sono rimaste invariate rispetto a quelle già espresse nella commissione consiliare, per cui il sindacato resta in attesa dell’esito della votazione finale del consiglio regionale che prevede l’esame di parecchi emendamenti, rispetto al progetto di legge, presentati dalle opposizioni.
Alla conclusione del presidio i lavoratori hanno votato all’unanimità la proclamazione dello stato di agitazione dando mandato alle segreterie regionali di programmare le eventuali iniziative a supporto della vertenza unitaria anche di tipo giudiziale.
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