Minicava, Uboldo Civica: “L’Amministrazione faccia chiarezza sul ricorso e le conseguenze”
Uboldo civica interviene con forza sul tema della minicava legata al rave realizzato nella notte fra il 31 ottobre e il primo novembre
Uboldo civica interviene con forza sul tema della minicava legata al rave realizzato nella notte fra il 31 ottobre e il primo novembre. Sono proprio gli attivisti della lista civica a fare un riassunto della vicenda: “Fra aprile e maggio si è appreso che i responsabili sono stati multati dal Comune e che la Giunta Comunale ha negato la proroga della convezione all’associazione che occupava quegli spazi, mentre la ha concessa alle altre due presenti nella Minicava. L’associazione è stata invitata a sgomberare l’area entro 30 giorni”.
Ma la vicenda è continuata: “L’associazione estromessa ha presentato ricorso al Tar e in sede cautelare ha ottenuto la sospensione dello sgombero. A quel punto, la Giunta Guzzetti, anziché costituire il Comune in giudizio, ha revocato la propria decisione di respingere la richiesta di proroga della convenzione. In questo modo la Giunta ha rinunciato a difendere la propria decisione, nonostante i roboanti proclami di fermezza e tolleranza zero”. Da queste considerazioni due domande rivolte all’Amministrazione: “Perché questo passo indietro? L’Amministrazione aveva paura di perdere il ricorso nel merito?”
Dura la lettura della lista civica: “Infatti, venendo meno l’oggetto principale del ricorso, nella sentenza del 7 giugno 2018 il Tar lo ha dichiarato in larga parte improcedibile, senza discuterlo nel merito. Il Tar ha però annullato la decisione del Sindaco di cancellare l’associazione ricorrente dall’Albo comunale delle Associazioni, perché sarebbe stata presa in violazione delle regole e non avrebbe garantito i diritti dell’associazione stessa, per esempio il più importante, quello di potersi difendere. Per questa ragione il Tar ha anche condannato il Comune a pagare alla ricorrente oltre 2.000 euro di spese processuali. Quest’ultima è una pronuncia importante, perché ha stabilito che il sindaco non può cancellare le associazioni dall’albo a suo piacimento, come aveva fatto in precedenza anche con la Banda. Non si tratta di essere indulgenti, ma di affermare un principio. L’albo delle associazioni non è la pagina facebook del privato cittadino Lorenzo Guzzetti, dove può accettare e togliere l’amicizia, insultare e bannare chi vuole. Non si gestiscono così i rapporti con le associazioni”.
E così, tra le poche certezze, il fatto che ci siano ancora tanti nodi da sciogliere: “In conclusione, il comportamento contraddittorio dell’Amministrazione ha portato il Comune a dover pagare 2.000 euro ed ha creato una situazione di incertezza: la revoca del respingimento della proroga implica automaticamente il suo accoglimento? Oppure siamo in un limbo in cui la proroga non è stata né concessa, né respinta? È tutta la vicenda a meritare approfondimenti e risposte, ma di certo decade l’ordine di sgombero entro 30 giorni e l’Amministrazione dovrà eseguire la sentenza che riammette l’associazione nell’Albo”
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