Da Saint Jean a Roncisvalle tra natura e storia
La prima tappa sul Cammino di Santiago attraversa i Pirenei ed entra in Spagna

I Pirenei ci sono, basta crederci. I primi seicento metri di dislivello aprono scenari sempre più ampi e con una vista spettacolare. Poi la protagonista diventa la nebbia e con lei il vento fino a Roncisvalle.
Siamo tanti a partire da Saint Jean pied de port. Unica tappa transfrontaliera tra Francia e Spagna accomunati però dalla cultura Basca.
Pochi giovani per ora, ma c’è già il mondo intero sul cammino. Percorro un tratto con una coppia di giapponesi, poi tedeschi, francesi, un venezuelano, italiani e tanti altri.
La prima tappa corre su una striscia di asfalto per buoni due terzi della strada. È la route Napoleon e mi ricorda l’avvio della Francigena al Gran San Bernardo. L’imperatore francese passò anche da lì pensando di prendere di sorpresa i piemontesi. Non tenne conto della difesa che rappresentava il forte di Bart per la Val d’Aosta e così restò bloccato alcune settimane. Questa comunque è un’altra storia, ma un po’ come il nostro Garibaldi, Napoleone lo si trova un pò ovunque.
Sulla route che porta il suo nome si sale subito e fino al rifugio di Orisson, ultimo segnale di vita, a parte le pecore, i cavalli, un ambulante e noi pellegrini, non si incontra altro. La salita non dà tregua fino alla Virgin e poi la Croix. C’è un tempo, che a leggere la guida, deve esser un classico. Siamo stati fortunati perché fino a due giorni fa pioveva tutto il giorno e in alto ce ne rendiamo conto perché il sentiero è un fiume di fango e costringe a fare deviazioni per non restare impantanati. Il tempo ha retto bene anche se il sole per oggi si è fatto solo desiderare.
Roncisvalle è imponente. Da lontano appare come una fortezza sospesa in mezzo al niente. Di fatto un po’ lo è perché qui ci sono solo la collegiata e qualche casa adibita a pensione. Il pezzo forte è l’albergue che fa da ostello e può accogliere oltre 180 ospiti. In questo periodo i volontari che fanno assistenza arrivano dall’Olanda.
Qui le mura parlano di storia da oltre un millennio. Prima ancora che passaggio dei pellegrini con il relativo ospitale Roncisvalle viene ricordata per la battaglia condotta da Carlo Magno nel 778. C’è più leggenda che storia su questa vicenda e la guida che fa visitare il museo, la chiesetta e il chiostro si scalda nel raccontare le gesta del re. Quello che è certo riguarda la grande venerazione per Maria. La “Nuestra Senora de Roncesvalles dal tredicesimo secolo diventa protagonista nel borgo e ben oltre.
Sono pochissimi i pellegrini che approfittano della visita guidata che permette di conoscere pezzi di storia di questo straordinario sito storico. La chiesa di San Giacomo, il sito di Carlo Magno e il chiostro con la bella sala capitolare dove si trova la statua del re Sancho el Fuerte sono visitabili all’interno del percorso che per i pellegrini costa solo tre euro.
La fatica della prima tappa trova come compare l’adrenalina e anche la felicità dell’inizio del cammino e l’energia con grande probabilità arriva proprio da lì.
In ogni caso ora resta la cena del pellegrino, la messa nella collegiata e per finire la benedizione.
E domani si va a Zubiri, sempre in Navarra, sempre nei Paesi Baschi.
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