Telecamere guaste? Si accende lo scontro

Il Pd ha chiesto un aggiornamento sulle condizioni del sistema: "A lungo non in funzione". L'amministrazione: "Ora funzionano". Aggiornamenti anche su progetti futuri e interventi specifici

Gallarate centro: i luoghi (inserita in galleria)

Ma queste telecamere di videosorveglianza, funzionano o no? Amministrazione e comando ora garantiscono che sì, funzionano, dopo una serie di problemi nei mesi scorsi e qualche stop momentaneo legato al maltempo, sempre possibile. Ma dalle file del Pd non demordono: «Faremo accesso agli atti per verificare le date».

Di qualche “acciacco” alle telecamere gallaratesi si parla da tempo. Il Pd dice che «sono state a lungo non in funzione», soprattutto per quanto riguarda la trasmissione dati alle forze dell’ordine, commissariato di Pubblica Sicurezza e Carabinieri.

«Abbiamo ereditato un sistema obsoleto» si è giustificata l’assessore alla sicurezza Francesca Caruso nella prima risposta. «Abbiamo cercato di intervenire con manutenzione ordinaria, abbiamo ripristinato un sistema di collegamento e ora il server funziona».
Giovanni Pignataro del Pd
ha incalzato con alcune domande specifiche e dal comando hanno garantito che è stato ora «ripristinato» il ponte radio con le altre forze dell’ordine, è stato «fronteggiato il guasto sul software dei portali di rilevamento targhe, ripristinato settimana scorsa». La manutenzione – è stato spiegato su richiesta di Donato Lozito – viene fatta ora in via ordinaria, quando ci sono problemi specifici.

Pignataro del Pd ha anche chiesto quante sono le nuove telecamere attivate, rispetto alle 48 esistenti: era un modo per mettere in evidenza che non ne sono state introdotte di nuove, rispetto a quelle che erano state installate precedentemente (qui ne parlava l’allora comandante Emiliano Bezzon). La domanda ha suscitato la reazione dell’assessore ai lavori pubblici Sandro Rech, che – formalmente dalle file del pubblico, perché non siede in commissione – ha detto che «il portale di viale Milano non funzionava da quattro anni», che «le telecamere non andavano» e che «nei vostri cinque anni (dell’amministrazione Guenzani, ndr) non ne avete fatti».

gallarate generico
La commissione si è tenuta nel comando di via Ferraris

Tutta la prima parte di commissione è stata “guidata”, per così dire, dalle domande del consigliere del Pd. Così ad esempio ha chiesto aggiornamenti sulla sorveglianza prevista in Piazza Risorgimento (dai tempi del progetto targato Guenzani) e incalzato: «La telecamera funziona? Mi fa piacere, intanto domenica mattina la piazza era in queste condizioni, non sarà difficile capire chi è stato» ha commentato con sarcasmo, tirando fuori dal cilindro le foto dei giardinetti «senza panchine» ma pieni di rifiuti. Pignataro ha chiesto aggiornamenti anche sulle telecamere per via Cadolini verso la area “delicata” di via San Giovanni Bosco (Caruso: «Stiamo procedendo») e su piazzetta San Pietro (Il comandante Lotito: «Stiamo valutando»).

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Piazza Risorgimento domenica, nelle foto portate da Pignataro

Le domande di Pignataro hanno innervosito in alcuni passaggi l’assessore  e i commissari di maggioranza. Anzi, a dire il vero lo scontro è stato immediato, fin dalle prime battute di commissione, quando Pignataro ha contestato al Presidente (il leghista Guido Locatelli) la convocazione: «Siamo qui oggi perché otto consiglieri di minoranza hanno chiesto di convocare la commissione», nell’ambito di una serie di richieste fatte da Pd, Città è Vita e Gallarate 9.9. Locatelli ha invece ribattuto: «È un caso. Un anno fa la commissione era stata fatta bello stesso periodo». Così anche Caruso: «Abbiamo sempre fatto prima il report a San Sebastiano, poi la commissione».

Si è parlato anche di Controllo del Vicinato (Monica Salomoni di Gallarate 9.9 ha chiesto dati), dei problemi in via San Giovanni Bosco e di incidenti alle utenze deboli. Ma in ogni caso il vero dibattito è stato sulla videosorveglianza, come si diceva. Il Pd ha contestato molto l’operato dell’amministrazione, dicendo – in sostanza – che si fanno tanti annunci e pochi fatti. «Noi il bando regionale l’avevamo vinto – ha contestato Pignataro – voi invece vi siete posizionati tra gli ultimi», riferendosi al tentativo fatto dall’amministrazione nel 2017. L’assessore Caruso comunque ha promesso che qualcosa si farà, al di là dei casi singoli (Cadolini, piazzetta San Pietro) citati prima. «Stiamo predisponendo il potenziamento del sistema nel prossimo biennio, nel centro storico». Come? Questa volta passando da Roma e non più da Milano, partecipando cioè a un bando ministeriale, che passa anche dall’accordo con la Prefettura.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 05 Giugno 2018
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