Accam, il cda avverte i soci: “Basta divisioni e il futuro si decida in tempi brevi”
La presidente Bordonaro e il cda chiariscono le voci che si rincorrono attorno al termovalorizzatore di Borsano: "Garantita continuità aziendale ma non si può restare nell'incertezza a lungo"
Essere un consigliere di amministrazione di Accam o addirittura il presidente non è un incarico ambito come ai tempi d’oro della grande espansione, del revamping e dell’abbondanza di soldi e rifiuti. Da qualche anno, ormai troppi, invece è una croce che qualcuno deve portarsi sulle spalle tra mille difficoltà. Non fa eccezione la presidenza di Laura Bordonaro e del cda che la sostiene dal dicembre 2016 (Fabio Tonazzo, Gabriella Calvi, Alberto Bilardo, Giovanni Ciceri).
Questa mattina la presidente Bordonaro e 3/4 dei componenti del consiglio di amministrazione hanno incontrato la stampa per fare il punto della situazione dopo le tante notizie apparse sui giornali in merito alle difficoltà che la società sta vivendo dal 2017 in modo particolare: «Accam è una società sana nonostante le difficoltà – spiega la Bordonaro – stiamo riuscendo a garantire la continuità aziendale nonostante siamo a tutti gli effetti in una situazione di liquidazione entro il 2021. Abbiamo fatto scelte importanti per mantenere in equilibrio una situazione precaria come, ad esempio, l’investimento sui filtri che ha migliorato decisamente le emissioni di NoX, la realizzazione di un impianto per la sanificazione dei contenitori dei rifiuti ospedalieri speciali, l’aumento delle tariffe che erano state abbassate al punto da essere al di sotto della media di mercato (dopo anni in cui erano state ben superiori), il cambio di direttore generale attraverso la valorizzazione di una figura interna, il risanamento del debito nei confronti di Europower. La strada è strettissima ma per il 2018 ci aspettiamo un bilancio in utile».
La grande difficoltà che sottolinea il consiglio di amministrazione non è tanto la gestione del termovalorizzatore quanto riuscire ad armonizzare continuamente la gestione aziendale con le scelte che vengono prese dai 27 comuni soci, che da anni ormai non vanno d’accordo e non riescono a dare un futuro certo alla società: «Proprio per arrivare ad un dunque abbiamo realizzato il tavolo tecnico che ha formulato una serie di scenari tra i quali i soci dovranno scegliere entro settembre. Posso solo dire che i tecnici hanno fatto un lavoro lodevole e di altissimo livello».
I comuni soci dovranno decidere cosa fare entro la fine di questa calda estate. Nel frattempo non tutti conferiscono la totalità dei rifiuti prodotti nei loro territori in Accam creando anche un problema in merito alla legge Madia sulle società in house: «Attualmente abbiamo un bilancio che dipende per il 67% dai conferimenti dei comuni soci ma è necessario arrivare all’80% e anche qui è una situazione inedita che stiamo cercando di gestire in corsa perchè prima questo tetto dell’80% non era previsto. Per questo si sta studiando una soluzione attraverso un diverso assetto societario».
Per quanto riguarda il delicato rapporto con il territorio che ospita l’inceneritore e le istanze potrtate dai comitati come quello di Borsano la Bordonaro conferma l’intenzione di organizzare un incontro pubblico a settembre, prima che venga presa una decisione dall’assemblea dei soci: «Faremo l’assemblea pubblica ma qui la porta per i comitati è sempre aperta. Arpa controlla continuamente la situazione delle emissioni – spiega la Bordonaro -. I nuovi filtri sono ancora in fase di rodaggio e in una sola occasione le emissioni di NoX sono risultate fuori norma. Attualmente le due linee stanno funzionando ma manca ancora il collaudo e le emissioni di NoX sono più basse di quelle immesse da impianti di società molto più grandi della nostra».
Infine l’appello agli amministratori pubblici in difesa delle maestranze: «Per il bene di Accam e del territorio gli amministratori devono essere sopra le parti politiche e i cambi di maggioranza non devono destabilizzae le scelte già prese. I dipendenti di Accam sono un valore e una risorsa. A loro va garantita prospettiva nel settore perchè queste professionalità non si perdano» – ha concluso Fabio Tonazzo.
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