Cocaina nei boschi dei funghi, un arresto
Quasi 100 grammi di polvere bianca trovata ad un varesino di 36 anni finito in manette. Il blitz venerdì scorso. Segnalati tre attempati assuntori
Carabinieri in mimetica tra faggi e castagni dove di solito si va a raccogliere funghi, dove invece delle passeggiate ci sono persone che qui vengono a comprare la coca.
Siamo nel cuore del Parco del campo dei Fiori ma e il fenomeno dello spaccio nei boschi è arrivato fin qui, nella bella strada boschiva che separa Castello Cabiaglio a Brinzio.
Qui, lungo la sp 45, si spaccia la cocaina. E venerdì scorso, dopo una lunga e attenta indagine da parte dei carabinieri, è finito in manette un trentaseienne di Varese trovato con 95 grammi di “bamba” e 500 euro in contanti, secondo i militari della Compagnia di Luino sicuro provento di spaccio.
Altre tre persone sono state segnalate alla prefettura come assuntori: sono tre tossici attempati: un italiano di 51 anni di Gemonio, un marocchino di 56 sempre di Gemonio, e un italiano 61 della zona, pregiudicato.
LO SPACCIO – Lo spaccio nei boschi della zona avviene in postazioni fisse di solito composte da più persone dove esiste una sorta di divisione dei compiti. Questo serve a rendere più complicate le cose per gli investigatori: il passaggio di danaro non si concreta subito con lo scambio della dose, ma in un primo momento e la droga solo successivamente viene passata di mano. È questa la difficoltà, ma anche il momento d’oro per i carabinieri. I militari, appostati nella zona, alcuni anche in mimetica e armati, hanno atteso. E l’occasione è arrivata.
LE INDAGINI – I carabinieri della compagnia di Luino e in particolare anche gli uomini della stazione di Cuvio hanno adottato strumenti tradizionali di indagine, partite da segnalazioni degli amministratori locali che si erano accorti che qualcosa in quella zona non andava. Viavai di auto, veicoli fermi a bordo strada, anche in ore serali. Sono così partite le prime segnalazioni che hanno avuto riscontro con fonti confidenziali e così l’indagine coordinata dalla procura della repubblica di Varese è partita. Appostamenti, numeri di telefono e discreti servizi di osservazione in borghese hanno consentito di chiudere il cerchio attorno allo spacciatore.
L’arresto è stato oggi convalidato ed è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari in un paese dell’hinterland varesino.
LA CARTINA DELLO SPACCIO – Con l’ultimo arresto della scorsa settimana si arricchisce quindi la mappa dei boschi dello spaccio: non solo la zona dell’Alto Milanese, o attorno a Busto Arsizio nel parco del Rugareto, ma anche aree molto meno frequentate e solo all’apparenza isolate vengono scelte dagli spacciatori per piazzare la “roba”.
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Mai smettere di ringraziare i carabinieri per lo straordinario lavoro che fanno al fine di sradicare questo cancro e riappropriarsi dei nostri territori. Che pena che mi fa l’Italia…..sempre più gente che pensa il 100% del suo tempo a drogarsi.