Imparare a leggere con passione: il libro di testo non basta

Capita che i bambini impegnati nel processo di alfabetizzazione non sviluppino, o peggio arrivino a perdere la passione per i libri e la lettura. Qualche consiglio per evitare che accada

Generico 2018

Bambini alle prese con la prima alfabetizzazione: attenzione a coltivare la passione per la lettura. Per farlo il libro di testo non basta.
“Imparare a leggere non può essere ridotto a mera pratica fonetica, altrimenti rischiamo di avere bambini che acquisiscono la tecnica ma non il desiderio e il senso della lettura, come potente veicolo di emozione, comunicazione e avventura.”. Un’affermazione, quella dell’attrice Betty Colombo, che arriva da anni di esperienza nelle scuole accanto a bambini ed insegnanti.
Far sì che i bambini imparino a familiarizzare con l’oggetto libro, sfogliandoli e leggendoli con loro ad alta voce sin da piccolissimi, è uno dei presupposti fondamentali per coltivare la passione per la letteratura e far sì che la mantengano anche da grandi. Ma può anche succedere che paradossalmente, quando i bambini imparano a leggere in autonomia, questa passione si perda. Ecco alcuni consigli per evitare che accada.

“Innanzi tutto bisogna continuare a leggere dei bei libri con i bambini, anche se sono in grado di farlo da soli – spiega Betty Colombo – Ci sono tanti libri bellissimi, curati nei testi, nei contenuti e nelle illustrazioni. Gli adulti, che siano insegnanti o genitori, devono scegliere per i loro bambini libri che siano interessanti, cioè che tocchino il vissuto dei piccoli e in cui possano immedesimarsi. È questo che porta i bambini ad essere attenti e partecipi, a partire dal libro per elaborare la loro esperienza e condividerla discutendone spontaneamente”. Un lavoro che funziona benissimo sin dalla primissima infanzia, al nido e alla scuola materna, ma anche alle elementari.

Non bisogna commettere l’errore di pensare che i libri di testo da soli possano insegnare a leggere – continua Betty Colombo – Anzi paradossalmente l’approccio fonico-sillabico, proposto dalla quasi totalità dei libri di testo, inizialmente rischia di allontanare il bambino dalla lettura perché gli propone di tornare indietro dalla parola alla sillaba, come al nido”. E anche in fase successiva “le frasi semplici dedicate all’esercizio non stimolano la curiosità dei bambini – prosegue l’attrice – e persino i testi di autori anche importanti pubblicati sul libro di testo come estratti, tolti dal contesto narrativo della storia del racconto, non sono in grado di trasmettere la passione della lettura di un libro, che invece ha un’evoluzione, pathos.”
“Per avere bambini appassionati alla lettura, niente è meglio di un libro scelto dall’adulto o dal bambino perché racconta di un argomento interessante per il piccolo con immagini di grandi illustratori professionisti”.

Oggi, oltre alla lettura, i bambini hanno alla portata di mano tanti linguaggi comunicativi anche più semplici e immediati, ma il libro rimane uno strumento potente per l’apprendimento, l’elaborazione del pensiero critico, per coltivare conoscenza e fantasia: “I bambini che sanno leggere bene, con attenzione, sono sempre di meno, e sono quelli che hanno incontrato un adulto, una maestra o un genitore, che legge tanto con lui o quelli che hanno avuto per le mani un libro che li ha particolarmente appassionati”, racconta Betty Colombo.
“ La nostra è una cultura basata sul racconto, sulla parola, da secoli – aggiunge – Per conservare questo patrimonio dobbiamo permettere ai bambini di rallentare e di prendersi il tempo di leggere un libro, che richiede un impegno più lungo di un brano o di un quiz, ma è tempo ben speso perché consente di sviluppare capacità cognitive e di approccio all’apprendimento più efficaci”.

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Pubblicato il 18 Luglio 2018
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