L’eterno cantiere della caserma dei Carabinieri: si sblocca l’impasse
Ieri è arrivata la nota ufficiale del Provveditorato alle Opere Pubbliche che comunica di aver sciolto la questione che impediva la riassegnazione dei lavori per la conclusione dell'opera

Tra tutte le notizie questa era la più attesa a Villa Bianchi: l’impasse burocratica che bloccava i lavori per il completamento della nuova caserma dei Carabinieri di Induno Olona, in via Sangiorgio, a quanto pare si è sbloccata.
Ieri sul tavolo del sindaco Marco Cavallin è arrivato un documento che lascia ben sperare: la nota ufficiale del Provveditorato alle Opere Pubbliche che comunica di aver sciolto la questione che impediva la riassegnazione dei lavori per la conclusione dell’opera.
«Si compie quindi un primo ma decisivo passo verso la fine di questo cantiere infinito, figlio degenere della burocrazia statale – dice il sindaco – Ricordo brevemente la vicenda: dopo lunghe insistenze della mia Amministrazione con i ministri Lupi e Del Rio, oltre a iniziative sul territorio come l’apposizione di uno striscione di protesta, è stata finalmente stanziata dal Governo Renzi la cifra necessaria per concludere i lavori della caserma, iniziati nel lontano 2004. La gara per il completamento è stata aggiudicata a un’impresa, ma l’offerta eccessivamente al ribasso aveva suscitato dubbi, così è partita una procedura di valutazione della congruità, che infatti, dopo mesi e mesi di iter ha dato esito negativo. E’ stata dunque presa in considerazione la seconda migliore offerta classificata, ne è stata verificata la congruità (con altri mesi di iter) e finalmente ecco la comunicazione arrivata ieri».
Comunicazione che contiene anche il nome della ditta a cui sono stati assegnati i lavori, la Inarca srl di Milano.
E di mesi ne sono passati parecchi, tra le telefonate a cadenza fissa al Provveditorato, il malumore dei cittadini e iniziative di protesta, come quella organizzata dall’Amministrazione il 22 aprile dell’anno scorso.
«Dal canto mio, in questi mesi ho chiamato ogni settimana il Provveditorato per chiedere notizie sullo stato di avanzamento della procedura – spiega Cavallin – Oggi finalmente sappiamo chi dovrà riaprire il cantiere per finire il piano primo degli alloggi dei militari di stanza». L’edificio principale è infatti finito e utilizzabile già da molti mesi, ma i Carabinieri non si possono insediare proprio perché manca la parte abitativa. Nel frattempo nel cortile è cresciuta una piccola jungla con tanto di alberi, ma la struttura, almeno esternamente, non sembra aver sofferto questi mesi di abbandono.
«A questo punto confidiamo che il cantiere, una volta riaperto, possa completarsi rapidamente – conclude il sindaco – so che gli uomini dell’Arma sono già pronti da tempo a insediarsi nella nuova stazione. Da oggi Induno è un po’ più vicina ad avere la sua caserma dei Carabinieri».

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