Lombardia: le piste ciclabili cresciute del 27% in cinque anni
Secondo i dati Istat le piste ciclabili dei capoluoghi lombardi tra il 2011 e il 2016 sono cresciute del 27,4%, ma Varese è al penultimo posto con Como
Sono 707,6 i chilometri di piste ciclabili che attraversano le principali città lombarde. Il dato è di un’indagine Istat e riguarda la situazione relativa al 2016. Il centro studi Continental ha paragonato questi dati con quelli risalenti al 2011 e ha scoperto che i percorsi riservati alle biciclette hanno aumentato la loro lunghezza del 27,4% dal 2011, quando di chilometri percorribili ce ne erano solo 555,6.
Nonostante le piste ciclabili che circondano i laghi, Varese si piazza al terzultimo posto per quanto riguarda il loro sviluppo nel centro cittadino, con solo 10,9 km riservati alle biciclette. I dati comunque mostrano un incremento del 14,7% della lunghezza dei percorsi ciclabili tra il 2011 e il 2016.
Milano è il capoluogo con le piste ciclabili più lunghe (215 km, con un aumento del 64,1% rispetto al 2011). Seguono Brescia (135,3 km, con aumento del 12,8%), Mantova (104,1 km, +10,5%), Cremona (65,4 km, +23,4%), Bergamo (47,4 km, +40,2%), Lodi (37,2 km, +14,1%). E poi ancora Pavia (37 km, +25,4%), Monza (23 km, dato invariato rispetto al 2011), Sondrio (17 km, +13,3%). Chiudono la graduatoria Varese, Como (8,3 km, +3,8%) e Lecco (7 km, +16,7%).
Per quanto riguarda invece tutto il territorio italiano, la lunghezza delle piste ciclabili nei capoluoghi di provincia è passata da 3.592,2 km a 4.370,1 km, registrando un aumento complessivo del 21,7%. La regione con più piste ciclabili nelle città è l’Emilia Romagna (1285,8 km), seguita da Lombardia (707,6 km) e da Venet (538,9 km). Invece le regioni che in questi anni hanno sviluppato maggiormente i percorsi ciclabili urbani sono la Sardegna, che ha più che triplicato i chilometri percorribili, la Sicilia, con un aumento del 91% e la Basilicata, che ha registrato un incremento del 73,1%.
I responsabili di Continental hanno voluto vedere in questi dati l’impegno da parte delle amministrazioni locali per favorire modalità di mobilità alternative e meno inquinanti rispetto all’uso dei mezzi a motore. Hanno però sottolineato anche la necessità di una maggiore tutela per i ciclisti, che in quanto utenti deboli della strada sono maggiormente esposti al rischio di incidenti gravi, se non mortali.
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