Molgora: “I primari fanno politica e la politica tace”

La riflessione del sindaco di Angera sulla situazione degli ospedali in provincia e sulle prese di posizione di alcuni dirigenti: "E' bene ricondurre la discussione sui giusti binari, tenendo conto anche della situazione poco controllata dei grandi ospedali che a fatica assolvono alla loro missione"

Alessandro Molgora sindaco Angera

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Alessandro Paladini Molgora, sindaco di Angera, relativa alla situazione degli ospedali in provincia di Varese e alle prese di posizione di alcuni primari ospedalieri.

Nei giorni scorsi i primari degli ospedali provinciali hanno esposto, prima al Presidente di Regione e all’assessore al welfare e poi alla commissione sanità lombarda, una serie di criticità che si trovano ad affrontare ed hanno fatto delle proposte migliorative od almeno tampone. I più attenti avranno notato però che nelle osservazioni conclusive dei primari vi era un elemento di forte valenza politica. Infatti, rivendicavano una centralità della loro figura ed auspicavano una svolta centralista della operatività del sistema. E la politica, al momento, non ha dato risposte.

Questa visione mi vede in forte dissenso. Per molti di loro, “la rete ospedaliera andrebbe rivista per garantirne un miglior servizio”. Ovviamente, secondo questa visione, la revisione andrebbe fatta in riduzione, penalizzando gli ospedali periferici e garantendo solo quelli centrali. Per far questo “si dovrebbero superare – a dir loro – i campanilismi e i localismi, smetterla di pretendere gli ospedali sotto casa”. Ovviamente sotto casa di chi vive nei territori periferici, non della nuova “noblesse” cittadina che visto il ripetuto disservizio nei Pronto Soccorsi e le lunghe liste d’attesa, tanto noblesse non lo è più da un pezzo, a meno che non si vada a cercare le prestazioni nel privato. Il problema per cui erano stati ascoltati i primari era il rischio paralisi dei reparti e la sospensione di servizi offerti a causa della carenza di personale medico, frutto di anni di sordo malgoverno nazionale che a fronte di 10/12.000 pensionamenti di specialisti ogni anno ne ha continuato a prevedere un reintegro con le scuole di specialità per soli 6.100 (più alcune altre centinaia pagate dalle regioni o enti), con un gap annuo di 3/5.000 figure professionali.

Questo fatto legittima i primari ad alzare la voce perché, oltre al disservizio per la collettività, li espone personalmente a rischio sanzionatorio poiché li costringe alla redazione di turni di servizio per i loro colleghi oltre i limiti previsti dalla legge. Capite però che il modello proposto dai primari, è un modello in chiusura, in arroccamento sugli ospedali centrali che però già da tempo non riescono a dare più risposte puntuali. La loro è una visione antipolitica, dettata dal senso impotenza di fronte ad un problema che sta determinando disservizi e difficoltà oggettive nella gestione interna di ogni singolo servizio e reparto. I primari vanno aiutati a svolgere in serenità il loro ruolo di coordinamento interno. La politica deve intervenire, affrontando i temi salienti. Forse, veramente, servirebbe aprire un dibattito politico sul tema. Io resto dell’avviso che una buona base di partenza potrebbe essere quella che ho sentito dire dal Presidente di Regione, Attilio Fontana, in campagna elettorale: “La Regione deve tornare alla sua funzione legislativa e restituire l’amministrazione dei processi agli enti locali e – riferendosi al tema sanità – alle assemblee dei sindaci dei piani di zona la governance sanitaria. Questa a me pare attenzione alle istanze dei cittadini, alle esigenze di giusta e bilanciata sanità, garanzia di tutela della salute per tutti, ovunque risiedano. Con i giusti pesi e misure, per carità. Ma va risolto in fretta il problema della carenza di specialisti, se no paure e chiusure prevarranno in molti. Per questo anche i sindaci hanno proposte migliorative da esporre alla Regione e ai parlamentari del territorio perché se ne possano far portavoce al parlamento e ai ministeri competenti.

Alessandro Paladini Molgora Sindaco di Angera

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Pubblicato il 13 Luglio 2018
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