Saluto romano in curva, Lattuada e altri 6 tifosi assolti: “Niente fascismo”
In sette erano finiti davanti ai giudici per una foto scattata sugli spalti dello stadio Speroni mentre, a volto coperto, salutavano l'obiettivo. Lattuada: "Smentiti inquirenti politicizzati"

L’ex-consigliere comunale e attuale coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Francesco Lattuada è stato assolto, insieme ad altri sei tifosi della Pro Patria, dall’accusa di apologia del fascismo e violazione della legge Scelba sulla ricostituzione del partito fascista.
Il giudice del Tribunale di Busto Arsizio Valeria Recaneschi ha accolto le tesi dei legali dei 7 imputati (Giovanni Adami, Luca Abbiati e Fausto Moscatelli) riguardo alla famosa foto che ritraeva i protagonisti della vicenda giudiziaria mentre facevano il saluto romano e il simbolo del tre con le dita, col volto coperto da un passamontagna, sulle gradinate dello stadio Speroni durante una partita della Pro Patria la sera del 12 gennaio 2016. La formula scelta è quella dell’insussistenza del fatto.
I legali hanno raccontato con dovizia di particolari il prima e il dopo lo scatto, hanno sviluppato il contesto goliardico e per nulla politicizzato in cui è stata scattata, lo sconforto di un gruppo di tifosi che vede la propria squadra affondare in fondo alla classifica, il fatto che alcuni componenti del gruppo (tra i quali anche colui che ha scattato la foto) non fossero di destra ma, addirittura, anche di estrema sinistra con tanto di militanza nei sindacati Cobas. Curiosa la descrizione fornita dall’avvocato Moscatelli sulle caratteristiche di un saluto romano perfetto (arrivando anche a definire che l’angolo disegnato dal braccio deve essere di 135°, fonte wikipedia) per dimostrare che quello ripreso nell’immagine non lo era.
Lattuada ha celebrato l’assoluzione sulla propria pagina facebook che fu pietra dello scandalo (la vicenda emerse, infatti, proprio in seguito alla pubblicazione dello scatto sulla pagina social e dal relativo articolo che trovate qui). Ecco come ha commentato: «Per la terza volta consecutiva vengo assolto in un processo politico. La magistratura smentisce inquirenti troppo zelanti e forse politicizzati».
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