Da Villa della Porta Bozzolo in alto alla Valcuvia a piedi
La quarta tappa della Via Verde Varesina parte dalla storica villa del Fai per arrivare a Vararo passando da Cittiglio per salire subito sotto il Sasso di ferro
Sta lì, piantata in mezzo alla Valcuvia. Con il suo giardino segreto, gli attrezzi della campagna, gli affreschi dei luoghi importanti.
Villa Della Porta Bozzolo è uno dei gioielli del Varesotto. Ha una peculiarità in più rispetto ad altri bei luoghi della provincia: è una sorta di hub per chi ama camminare.
È qui che, proveniente da Sacro Monte, arriva la terza tappa della 3V, la Via Verde Varesina. Ed è sempre dalla villa che parte il quarto tratto del lungo sentiero di trekking che da Porto Ceresio porta a Maccagno in dieci giorni di cammino.
La quarta tappa si snoda lungo la Valcuvia fino a Cittiglio. Da lì si inizia a salire per arrivare a Casere e terminare nel piccolo borgo di Vararo. In tutto sono 12 chilometri e circa 4-5 ore di cammino a causa di 700 metri di dislivello a salire.
È il percorso tipico che porta a un cambio di scenario. Dopo aver percorso la Valceresio, aver attraversato la valle alle pendici del Campo dei fiori, esser saliti in cima per scendere in Valcuvia, la quarta tappa della 3V fa salire subito sotto al Sasso di ferro per restare in quota dominando spesso la valle.
IL TRACCIATO
Occorre fare un po’ attenzione perché non sempre le indicazioni sono precise e puntuali e soprattutto a Cittiglio è bene prendere un variante indicata sulla nuova mappa ufficiale della 3V (si trova negli uffici del turismo a Varese e Laveno).
Si lascia Villa della Porta Bozzolo (avevamo raccontato parte del percorso in questo articolo) , patrimonio del Fai, e si prende subito la stradina alla destra, dove una volta era l’ingresso principale del bene. Da Zuigno si arriva velocemente a Casale e da lì, grazie a una strada campestre si arriva alla chiesetta di San Quirico. Da Brenta ci si dirige verso Cittiglio che si raggiunge attraverso le vie Chiosi e delle Cascine. In fondo a questa si prende per via Oberdan e si prosegue poi fino in fondo lungo la via Sauro che immette sulla strada che sale a Vararo. Avanti poche decine di metri (tutti in salita) si svolta per via Alpi e una volta passato il bar di Matt si prende via Laveno e poi Pianella. Solo in questo punto occorre fare attenzione perché la segnaletica porterebbe a proseguire dritto verso Cereda, ma quel sentiero è molto rovinato e perisoloso, mentre dalla via Pianella inizia una carrareccia che conduce in alto prima a Cujaga da cui si gode di una vista splendida nel punto in cui si incrocia la bidonvia, poi sempre lungo la stessa strada si arriva a Sassaie (815 mt, il punto più alto della tappa) per poi passare da Casere (768 mt), proprio all’ingresso della Capanna Gigliola e da lì con un altro chilometro giungere a Vararo.
Un cammino che richiede un po’ di allenamento perché ha un discreto dislivello soprattutto nel primo tratto quando si lascia Cittiglio per iniziare a salire verso il Poggio S.Elsa. Ad eccezione di alcuni dei cinque chilometri che arrivano da Villa della Porta Bozzolo, e del tratto iniziale di Cittiglio, il sentiero è tutto su sterrato.
ALCUNE INFORMAZIONI PRATICHE
La 3V varesina
Quasi 200 chilometri nel cuore delle Prealpi Varesine.
Negli anni’80 del secolo scorso anche il territorio della provincia di Varese ha visto accrescere l’attenzione alla tematica del trekking sulle prealpi di confine. Proprio per rispondere a questa esigenza, è in questo periodo (1984) che l’allora Ente Amministrazione Provinciale di Varese con la collaborazione delle sezioni del Club Alpino Italiano di Germignaga, Laveno Mombello, Luino, Varese e dell’Associazione Nazionale Alpini sezione di Luino ideava un itinerario di trekking di più giorni attraverso i laghi e le prealpi varesine, decidendo di chiamarlo: ” sentiero 3V – Via Verde Varesina”.
CONSORZIO TRASPORTI PUBBLICI INSUBRIA
Qui si trovano le informazioni per gli orari dei bus e della funicolare da Sacro Monte per Varese.
VILLA DELLA PORTA BOZZOLO
Situata nel comune di Casalzuigno, la villa è di proprietà del FAI – Fondo Ambiente Italiano.
“Una dimora di campagna nel Cinquecento, – come si legge nelle pagine del sito ufficiale – fastosa residenza estiva nel Settecento, che racconta la storia di una ricca famiglia lombarda, tra saloni affrescati in stile rococò e uno scenografico e monumentale giardino all’italiana”.
TUTTE LE INFORMAZIONI PER LA VISITA: LEGGI QUI
IL RACCONTO DELLE TAPPE DELLA 3 V
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su È morto il fotografo Oliviero Toscani
gokusayan123 su Dopo la "rivolta" di piazza Garibaldi a Busto Arsizio espulsi due ragazzi
Viacolvento su Tensione e insulti in centro a Busto tra polizia e giovanissimi. Due denunciati per danneggiamenti
Felice su Tensione e insulti in centro a Busto tra polizia e giovanissimi. Due denunciati per danneggiamenti
italo su Doveva stare a Roma e invece girava in auto a Luino: arrestato
Viacolvento su Voto palese per la mozione di sfiducia all'assessore, il sindaco di Busto Arsizio chiede una modifica al regolamento
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.