Continuano le operazioni di soccorso al Ponte Morandi
Il bilancio delle vittime continua a salire: sono diventate 39, tra cui tre bambini di 8, 12 e 13 anni
Continua a salire il numero delle vittime all’indomani del crollo del Ponte Morandi, a Genova.
Gli ultimi dati della Prefettura parlano di 39 vittime, di cui cinque non ancora identificate. Tre bambini di 8, 12 e 13 anni hanno perso la vita. I feriti sono 16, di cui 12 in codice rosso. Tra le vittime anche due dipendenti della municipalizzata Amiu.
I vigili del fuoco hanno continuato a lavorare tutta la notte per cercare corpi ed eventuali superstiti, ma poco prima delle 13 di oggi, 15 agosto, le operazioni di scavo e ricerca sono state sospese per un certo periodo per il pericolo di crollo una parte del pilone autostradale rimasta pericolante, nella zona di via Campi.
Le operazioni di soccorso e di lavoro dei vigili del Fuoco sono poi proseguite senza sosta nelle zone del crollo.
IL PONTE MORANDI IL GIORNO DOPO DAL DRONE DEI VIGILI DEL FUOCO
Due delle tre aree di ricerca sono già state bonificate: si tratta di quella che si trova sul lato sinistro del fiume, dove ci sono i depositi dell’Amiu – l’azienda ambientale del Comune di Genova – e di quella al centro del Polcevera, dove ci sono i resti di diversi mezzi pesanti e di auto schiacciate da un enorme pezzo di ponte conficcato nel terreno.
Sono state invece in totale 440 le persone costrette a lasciare la propria abitazione a seguito del crollo: Il numero però potrebbe aumentare ancora, poiché sono ancora in corso le valutazioni sugli sgomberi. A rendere noto il dato è il Comune di Genova, mentre la Protezione Civile comunale ha provveduto finora a far evacuare 11 palazzi e la situazione è sotto monitoraggio costante.
Devastante l’impatto sulla viabilità con forti ripercussioni sull’intera rete autostradale ligure. Autostrade per l’Italia ha provveduto a segnalare le alternative per chi si vuole muovere da e per la Liguria.
LE NOTIZIE DI MARTEDì 14
Un ponte è crollato sul tratto terminale dell’autostrada A10 poco fuori Genova che attraversa la Val Polcevera. Secondo il bilancio, che continua a d aggiornarsi, ci sono 35 morti tra cui un bambino e una decina di feriti.
Si tratta del ponte che passa sopra la via Fillak a Rivarolo, il fiume e la ferrovia.
Secondo prime ricostruzioni, a causare il cedimento strutturale del viadotto, poco prima di mezzogiorno e che ha un’altezza di quasi 50 metri, potrebbe essere stato il violento nubifragio che ha colpito il capoluogo ligure questa mattina.
Si teme che diverse vetture siano rimaste coinvolte: dalle prime informazioni pare che ci siano una decina di vetture e due tir coinvolti nel crollo.
Da Wikipedia
Il viadotto Polcevera dell’autostrada A10, chiamato ponte Morandi poiché intitolato a Riccardo Morandi, attraversa il torrente Polcevera, a Genova, tra i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano.
Il ponte, progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi, fu costruito tra il 1963 e il 1967 dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua. Ha una lunghezza di 1.82 metri, un’altezza al piano stradale di 45 metri e 1 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza; la luce massima è di 210 metri. Si tratta di un ponte a trave strallata, dove gli elementi verticali sono cavalletti costituiti da due V sovrapposte: una ha il compito di allargare la zona centrale ove appoggia la trave strallata, mentre l’altra, rovesciata, sostiene i tiranti superiori.
Il ponte venne inaugurato il 4 settembre 1967 alla presenza del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.[1]
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Il paese delle inaugurazioni ma dalla scarsa manutenzione, il paese dai pedaggi autostradali salatissimi per foraggiare sempre più manager, il paese delle poltrone scaldate e dei pochissimi operativi, il paese delle 12.000 società di autostrade a competenza limitata. Il paese di tutte queste storture ha colpito ancora ed ancora una volta, come nel caso del cavalcavia in Brianza, quelli a rimetterci son sempre gli innocenti.