L’assessore Buzzetti respinge le accuse sulla gestione del progetto stazioni

L’assessore alle Risorse del Comune di Varese difende le scelte dell'amministrazione contro chi accusa di "scelta incauta"

giunta varese 2016

« Tutt’altro che un’operazione incauta». L’assessore alle Risorse del Comune di Varese, Cristina Buzzetti replica alle accuse e critiche mosse all’amministrazione circa la gestione del progetto stazioni: «Capisco il dover sempre fare polemica il dover sempre contestare a priori questa amministrazione anche quando sta facendo di tutto per non far perdere a Varese una occasione storica di riqualificazione del comparto stazioni, – afferma l’assessore – però quando si parla di bilanci e di numeri bisognerebbe farlo essendo sicuri di quello che si afferma». 

«Grossolani sono gli errori emersi in queste ore dalle dichiarazioni di alcuni consiglieri che hanno affibbiato il termine “incauto” al lavoro e alla serietà di uffici e amministrazione. Comprendo siano discorsi difficili ma prima di cimentarsi nelle critiche andrebbero approfonditi i principi contabili che reggono i bilanci degli Enti pubblici. Nel bilancio preventivo 2018/2020 sono state allocate per competenza somme la cui manifestazione giuridica era legata alla firma della convenzione con il Governo avvenuta poi nel mese di gennaio e poi registrata alla Corte dei Conti, a garanzia della totale copertura. Nulla di anomalo, nulla di incauto, si tratta di rispetto da parte nostra di accordi sottoscritti che ci auguriamo in Italia possano ancora avere un qualche valore. 

Altro è l’aspetto della liquidità per il quale Cassa Depositi e Prestiti ha appositamente creato il prodotto del prestito flessibile che anche altre amministrazioni stanno utilizzando. Si tratta di uno strumento che consente all’Ente di non dover anticipare soldi che, sempre secondo la convenzione firmata, arriverebbero nelle case comunali solo dopo la verifica da parte del gruppo di monitoraggio del Ministero sull’avanzamento dei lavori. Chi dice dunque che avremmo dovuto aspettare che arrivassero i soldi non ha nemmeno letto la convezione che infatti prevede che prima si devono far partire i lavori. 

Ulteriore superficialità nella lettura dell’operazione è la valutazione di elevati tassi di interesse che pagherebbe il Comune utilizzando lo strumento del prestito: esso ci riserva invece oltre un punto percentuale in meno rispetto al costo dell’anticipazione di tesoreria che si renderebbe  necessaria per avviare i lavori.

Questa è tutt’altro che un’operazione incauta. È un’operazione di rafforzamento della credibilità dell’Ente di fronte al mondo imprenditoriale ed economico: adottare strumenti che possano dare affidabilità ad un Ente che ha bandito delle gare rende più seria una amministrazione agli occhi di chi ha intenzione di partecipare alla gare. Noi preferiamo lavorare così: meno slogan e più serietà e concretezza con l’obiettivo di poter avviare un intervento strategico e fondamentale per la città».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Agosto 2018
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