Marco Piuri è il nuovo Ad di Trenord
Manager già attivo nel settore ferroviario, è saronnese e vicino a CL. Il suo nome era stato anticipato dal Corriere della Sera nella giornata di martedì.
È Marco Piuri, 58 anni, il nuovo amministratore delegato di Trenord, che prende il posto di Cinzia Farisè.
Laureato in Economia alla Cattolica, Piuri è nato a Saronno, è vicino al movimento di CL. Ha un solido background nel mondo del trasporto su ferro: era infatti alla testa della divisine Sud Europa di Arriva, gruppo Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche. In passato ha avuto diverse esperienze lavorative apicali anche nel gruppo Fnm, socio al 50% di Trenord.
Il nome di Piuri era stato dato in pole position dal Corriere della Sera nella giornata di martedì 31 luglio. E la nomina arriva in un momento delicato, per Trenord.
«Un radicale cambio di rotta» chiede Legambiente Lombardia che così commenta la nomina del nuovo ad di Trenord. «Auguriamo buon lavoro al nuovo Amministratore Delegato di Trenord, nella speranza che riesca a salvare i pendolari dalle mille difficoltà con cui sono costretti ad affrontare, ogni giorno, il viaggio verso i luoghi di lavoro, studio o svago – dichiara Barbara Meggetto presidente di Legambiente Lombardia – E’ evidente che per arrivare ad un cambio di passo serve un percorso chiaro verso la nuova ipotesi di governance e una strategia in linea con le richieste di trasporto pubblico che sempre più emergeranno dal cambio degli stili di vita e di pianificazione delle città».
Vertici Fs azzerati, ora non si sa più cosa succede a Trenord
«Adesso che sono chiari gli assetti di Trenord e Fs, la speranza è che si vada spediti verso la definizione della collaborazione tra aziende, per garantire il miglior servizio possibile agli oltre 700mila pendolari lombardi» conclude Legambiente. Negli ultimi anni è infatti emersa sempre più chiara la difficoltà di gestione dell’azienda legata alle quote paritarie (50-50) tra Fs, attraverso Trenitalia, e Regione, attraverso Fnm; le condizioni del materiale fornito da Trenitalia e il sistema turni del personale erano gli elementi critici emersi più spesso alla base dei disagi dei pendolari, tra ritardi e soppressioni. La situazione di stallo aveva portato i due soci – meno di un mese fa – ad annunciare una “separazione consensuale”, ora in dubbio. Le dichiarazioni del ministro Danilo Toninelli sono state ancora sibilline, ma il Movimento 5 Stelle in Lombardia spinge per un mantenimento della società mista tra Regione ed Fs. Al contrario, i vertici di Regione Lombardia hanno ribadito l’opzione di inizio luglio per il superamento della società e il passaggio a un sistema “duale”, con Regione che garantisce i servizi suburbani e Trenitalia i collegamenti a media distanza (ad esempio su Domodossola, Cremona-Mantova, Brescia).
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