I minori “costano” troppo, niente sgombero immediato del campo sinti
Il Comune dovrebbe farsi carico dell'alloggio dei bambini in strutture, costerebbe troppo. Nel frattempo Cassani si rivolge a Salvini per cambiare le norme (quelle di competenza dell'Interno)
Niente sgombero del campo sinti di Gallarate, finché il Decreto Minniti imporrà al Comune di farsi carico dei minori, dei disabili e degli anziani. Lo dice lo stesso sindaco Andrea Cassani, che adesso confida nel ministro Salvini (ieri a Nerviano) perché cambi le regole.
«Questa mattina (lunedì, ndr) ho parlato con il Ministro dell’Interno Matteo Salvini che mi ha rassicurato sul fatto che è in fase di revisione l’assurda Direttiva Minniti che prevede l’obbligo per i Comuni (che vogliono legittimamente sgomberare un campo abusivo) di garantire una soluzione abitativa alternativa a bambini, madri, disabili e anziani. In virtù di questo attendiamo nuove disposizioni ministeriali per riportare legalità “gratuitamente” in quel contesto».
«Dal 3 agosto ogni giorno sarebbe utile per eseguire le nostre ordinanze: demolire container, roulotte, camper e jacuzzi. Però, dato che non vogliamo spendere un centesimo per mantenere queste persone né tantomeno vogliamo dare una casa d’imperio a questi signori, non cederemo alla pur legittima tentazione di sgomberare il campo ora».
Era uno degli aspetti emersi già in passato e criticati da chi era dubbioso sullo sgombero: il costo della “ricollocazione” dei minori, che è a carico del Comune. Adesso il sindaco ora lo riconosce: «Se procedessimo oggi il Comune dovrebbe trovare una ventina di alloggi o comunque rischieremmo che il Tribunale dei Minori ci imponga di farci carico di una quarantina di minori per un costo annuale di 1,5 milioni di euro. E come già detto, oltre al discorso economico, c’è la nostra ferma volontà di non separare i minori dai loro genitori».
Quindi, Cassani ora attende Salvini. Per il resto, la soluzione indicata ai sinti dal sindaco è sempre quella indicata ai residenti di via Lazzaretto 50 nelle settimane scorse: smettere di confidare in un rinvio dello sgombero, “rompere” con le associazioni (Cassani attacca ancora duramente il variegato mondo che esprimeva dubbi sul percorso di demolizione immediata del campo) e prepararsi a chiedere case popolari.
Va infatti ricordato che i sinti di via Lazzaretto 50 sono tutti cittadini italiani e gallaratesi da generazioni: «A ottobre ci sarà il bando delle case popolari e i sinti, in quanto residenti a Gallarate, potranno parteciparvi a parità di condizioni e, qualora ne avranno diritto, ottenerne l’assegnazione. Chiaramente, ma forse è utile ricordarlo, l’ottenimento di alloggi pubblici prevede il pagamento di canoni di affitto e utenze domestiche». Il sindaco ricorda poi che le famiglie non hanno ottemperato alle ordinanze comunali di sgombero totale (alcune si sono “strette” nelle piazzole originarie) e che quindi ora anche la Procura sta procedendo per gli abusi edilizi non sanati.
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