Openjobmetis, ecco Archie: «Ho detto subito sì a Varese»
Il lungo americano si è presentato: «Bellissimo l’abbraccio dei tifosi al raduno». Presentata la partnership con AutoTorino
Una sede insolita per la presentazione di Dominique Archie, uno dei volti nuovi della Openjobmetis Varese 2018-2019. L’incontro con il lungo americano è avvenuto nella nuova sede di AutoTorino, in viale Aguggiari a Varese, presentando anche la nuova partnership che legherà il gruppo che si occupa di autovetture con la società di piazza Monte Grappa.
Andrea Conti ha così commentato l’accordo commerciale: «AutoTorino vende emozioni, così come vuole fare Pallacanestro Varese, regalandole ai suoi tifosi. Speriamo sia una partnership di lungo corso».
Per il gruppo ha invece preso parola il presidente Plinio Vanini: «Varese e tutta la provincia per noi sono un mercato importante. Vorrei partire dai valori nostra azienda: riteniamo importante il business laddove parte di un progetto formato da uomini. Lavorare per finalizzare progetti è facile ma non appartiene alla nostra cultura contadina, che fonda radici nei valori come quelli dello sport: rispetto regole, sacrificio e resilienza. Come azienda presente sul territorio, per noi è importante svolgere attività che dia un contributo al territorio stesso. Pallacanestro Varese è per noi una grande opportunità, ma deve e vuole essere un percorso insieme di condivisione di valori».
È stato poi il momento di Dominique Archie, che si è calato perfettamente nella realtà biancorossa. «Sono molto felice di essere qui, ho accettato subito l’offerta di Varese – ha dichiarato l’ala statunitense classe 1987 –. Stiamo formando un gruppo affiatato, aspettiamo di giocare un paio di partite per affinare ancora di più la nostra intesa, ma le prospettive sono ottime. Per me scegliere Varese è stato facile: ho sempre visto questa società come un punto di riferimento; da avversario ho sempre avuto ottime impressioni».
Riguardo al traguardo stagionale, Archie ha le idee chiare: «L’obiettivo dei playoff è realistico: siamo un gruppo che sa ascoltare. Io personalmente non parlo molto, ma voglio dimostrare le mie doti da leader per quello che faccio sul campo. Il coach è molto determinato, presente sul campo e uno dei più severi che abbia mai avuto. Penso che riuscirò ad adattarmi al suo stile di gioco prima di quanto preventivato».
In ultimo, le sensazioni del primo assaggio del pubblico di Varese, il raduno: «Anche noi non ci aspettavamo così tanta gente, ma credo che da nessuna parte ci siano 600 persone per il primo allenamento. È una cosa mi ha fatto molto e, parlando con la squadra, a tutti i miei compagni. È sicuramente un punto di forza per noi».
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