Ospedale Del Ponte: un progetto del 2005 ancora incompiuto
Quando si discusse dove realizzare il nuovo polo materno infantile, venne scartata la proposta che prevedeva una palazzina al posto di santa Maria e geriatria, per i costi elevati

La notizia del progetto del nuovo Day Center 2 con l’abbattimento dei padiglioni Santa Maria e geriatria, la presidente della Fondazione Il Ponte del Sorriso Emanuela Crivellaro ha ricordato i giorni del dibattito sulla costruzione del polo materno infantile e le ragioni della scelta
Nel novembre 2007 furono pubblicamente presentate in un convegno, da noi organizzato con l’Azienda Ospedaliera di Varese, tre proposte progettuali per realizzare il polo materno infantile.
Una era una ristrutturazione parziale dell’Ospedale Del Ponte, la seconda una ristrutturazione radicale, la terza, da non crederci, era proprio l’abbattimento della Santa Maria e della Geriatria per costruire una struttura tutta nuova. Ipotesi che fu scartata, per i costi più elevati e per preservare la Santa Maria, e fu scelta la seconda, da realizzarsi in tre fasi. Fine dei lavori: anni fa! La terza fase è tutt’ora in alto mare.
Pare incredibile ma, mentre si avviano nuovi cantieri e nuovi progetti di edilizia sanitaria, l’Ospedale Del Ponte rimane al palo, creando così disagi e problemi; una linea contraria ad ogni principio di buon senso, che vorrebbe vedere ultimato un progetto iniziato ormai da oltre un decennio.
La sua storia parte nel 2005. Siamo nel 2018 e ancora non se ne vede l’orizzonte. Nonostante anche quest’anno, il Consigliere Astuti ci abbia provato a richiedere, per l’ennesima volta, il finanziamento della terza fase, la Regione si ostina, con nostra grande delusione e rammarico, a non volerlo finire.
Eppure la terza fase andrebbe a risolvere molti problemi e a dare il via definitivo ad un polo materno infantile di eccellenza. Significa poter avere la Terapia Intensiva, oggi in gran parte al rustico, indispensabile per far decollare la Chirurgia Pediatrica. Significa portare al Del Ponte, come previsto dal progetto, tutte le specialità pediatriche ancora sparpagliate tra il Circolo e Velate, come la riabilitazione della Neuropsichiatria Infantile, l’Audiovestibologia, oggi costretta in spazi ridotti all’osso, l’Otorino, l’Ortopedia, ecc.
Significa eliminare quasi del tutto i trasferimenti dei bambini dal Ponte al Circolo, come succede purtroppo ancora troppo spesso. Significa creare gli ambulatori e tutti i servizi collaterali, ma fondamentali per il funzionamento del nuovo ospedale. Significa avere ambienti confortevoli per le mamme che partoriscono e per i neonati, rimasti nel vecchio padiglione, senza neppure l’aria condizionata (terribile!). Significa anche garantire una mensa dignitosa al personale, che avrà pure il diritto di mangiare! E significa molto altro ancora, compresa un’adeguata hall con punto informazioni per orientarsi.
Una terza fase che Il Ponte del Sorriso rivendica a gran forza, per la salute di mamme e bambini, per la quale occorre una progettualità globale lungimirante e non delle sistemazioni casuali a spot che tamponano la situazione ma non soddisfano le necessità.
E mentre salgono dei muri, occorre anche pensare al personale sanitario per far funzionare i servizi che devono essere collocati in quei muri. Perché senza il personale e le attrezzature, i locali rimangono inesorabilmente vuoti, come sta succedendo per il Pronto Soccorso Pediatrico, per la diagnostica, per la Terapia Intensiva Pediatrica.
Quando verrà ultimato il polo materno infantile?
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