Pesce, un interscambio da 1,3 miliardi per la Lombardia

Como regina delle esportazioni, precede Venezia, Rovigo e Rimini. Milano è prima per import, seguita da Venezia, Roma e Napoli

pesce

Il commercio estero di pesce conservato e lavorato vale per la Lombardia 1,3 miliardi in un anno, +6% nel 2017, una crescita che continua nei primi tre mesi del 2018 (+17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Istat.

La Lombardia è leader in Italia con un quarto dell’interscambio totale che è di 5 miliardi. In particolare, l’export lombardo nel 2017 ha raggiunto quasi i 174 milioni di euro, +10%. Il pesce lavorato e conservato parte soprattutto da Como prima in Italia con 142 milioni (+10,8%): concentra infatti l’82% dell’export regionale, un terzo circa di quello nazionale e precede Venezia, Rovigo e Rimini. In Lombardia bene anche Brescia (6,3%), Milano (2,5%), Cremona e Lodi (2% circa). I principali Paesi di destinazione del pesce lombardo sono Germania (11,7% del totale), Grecia (9,5%) e Svizzera (8%), ma in forte crescita anche Israele (+58,9%) e Francia (+46,3%). Nell’import invece è Milano a primeggiare con 602 milioni (+8,3%), seguita da Venezia, Roma e Napoli a livello nazionale e da Como (10,6%), Lodi (7,7%) e Varese (6,2%) in regione. Ma da dove arriva il pesce lavorato in Lombardia? Soprattutto da Spagna (28,3% del totale), +7%. Seguono l’Ecuador (8%, +10,3%), Paesi Bassi e Francia (6,1%). In crescita Cile e Turchia, +35% circa.

Le imprese del settore ittico sono 31 mila in Italia (+1,3%) e 1.644 in Lombardia (+4%). Prima a livello nazionale è Napoli con 2.320 attività, seguita da Rovigo con 2.186, Ferrara con 1.880 e Roma con 1.750. Il settore prevalente in Italia è quello della pesca con circa 12 imprese, seguito dal commercio all’ingrosso, con 8 mila. In Lombardia invece si tratta soprattutto di commercianti all’ingrosso, quasi mille, seguono la vendita al dettaglio ambulante (254), i negozi al dettaglio di pesce e le attività di pesca e acquacultura (circa 200). Il maggior numero di imprese a Milano (758, +7,8%), Brescia (220), Varese (132, +3,1%) e Bergamo (105, +1%). Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese 2018 e 2017.

“La pescheria di fiducia è punto di riferimento per il consumatore sia per la garanzia su qualità e freschezza dei prodotti che per i suggerimenti al cliente su come preparare al meglio i vari prodotti ittici acquistati ­– afferma Angelo Valentini, consigliere Assofood (Confcommercio Milano) e presidente Settore dettaglianti ittici –. E’ sempre richiesto il pesce da mangiarsi crudo, ma resta, in generale, la preoccupazione per il calo dei volumi, sia per il pescato nazionale, sia per il pescato di qualità proveniente dall’estero e constatiamo, purtroppo, un continuo aumento dei prezzi all’origine”.

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Pubblicato il 10 Agosto 2018
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