Quaranta varesotti in viaggio in Israele: “Tanti controlli, ma nessun pericolo”
In vacanza in Israele c’è un gruppo di varesotti, 40 persone della comunità pastorale di Sant’Eusebio in viaggio accompagnati da don Giuseppe Cadonà per visitare i luoghi sacri

Notte di guerra da Gaza. Circa 180 tra razzi e colpi di mortaio sono stati sparati, secondo l’esercito, verso il sud di Israele che ha risposto colpendo circa 140 postazioni nella Striscia e causando tre morti, in base a informazioni dei media palestinesi, tra cui una donna incinta e la figlia.
Undici i feriti in Israele, tra cui una donna in condizioni serie. Le sirene di allarme nel sud di Israele sono suonate 125 volte e il sistema di difesa antimissili Iron Dome ha intercettati oltre 30 missili, mentre la maggioranza degli altri sono caduti in aree aperte. In risposta, l’esercito ha colpito oltre 150 obiettivi militari.
In vacanza in Israele c’è un gruppo di varesotti, 40 persone della comunità pastorale di Sant’Eusebio in viaggio accompagnati da don Giuseppe Cadonà per visitare i luoghi sacri tra Gerusalemme, Nazareth, Betlemme e le zone circostanti. Dell’attacco missilistico hanno letto sui giornali questa mattina: «Siamo in zona Nord, a Cafarnao e Nazareth, a Nord di Israele, lontano dalla Striscia di Gaza – racconta Roberta, 54 anni -. In questa settimana non abbiamo percepito pericoli, l’unico mezzo militare lo abbiamo visto oggi: un elicottero che è passato sul lago di Galilea con i sensori. La sensazione è che gli israeliani abbiano tutto sotto controllo, i controlli alla dogana sono severi e costanti: tutte le borse e le valigie sono aperte e ispezionate, anche quelle chiuse col lucchetto vengono aperte. Al Nord non si vive una situazione di pericolo. Da qui vediamo le alture del Golan oltre il lago di Tiberiade, ma non ci sono avvisaglie di tensioni di nessun tipo».
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