Tre varesine aggredite in Messico: “Abbiamo pensato di morire”
Una brutta esperienza in Messico per due ragazze di Varese, Federica e Giorgia, in vacanza con la loro madre “on the road”, tra il Quintana Roo, lo Yucatán e il Chiapas
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Una brutta esperienza in Messico per due ragazze di Varese, Federica e Giorgia, in vacanza con la loro madre “on the road”, tra il Quintana Roo, lo Yucatán e il Chiapas.
Sono state aggredite e cercando di fuggire la loro auto è finita in un fossato. Fortunatamente è finito tutto bene e questo è il racconto di quei momenti di panico e paura vissuti dalle tre donne.
Credo che quest’esperienza meriti di essere raccontata e ora capirete perché. Siamo in Messico e stiamo viaggiando on the road passando per il Quintana Roo, lo Yucatán e ora ci troviamo nel Chiapas. Oggi ci stavamo dirigendo verso le cascate di Agua Azul vicino a Palenque, attraverso una strada stretta e tortuosa, in mezzo alla foresta del Chiapas. A un certo punto, verso l’imbrunire, una macchina analoga alla nostra, dopo aver messo le quattro frecce, frena e del tutto inaspettatamente si pone di traverso, occupando l’intera strada e ostacolando la nostra marcia.
Scendono tre ragazzi messicani dall’aria poco rassicurante che tentano invano, con un coltello in mano e dando pugni sui vetri, di aprire le portiere, fortunatamente bloccate dall’interno. Non riesco a descrivere la sensazione di quel momento. Ora mentre scrivo posso solo dire che mi sembrava di essere in un film: tutto surreale. Assalite dalla paura, riusciamo a fatica a ingranare la retromarcia a tutta velocità, pregando che i tre banditi non ci inseguano.
La strada era stretta e non consentiva di effettuare un’inversione, e infatti mia madre, tentando tale manovra, ha purtroppo fatto finire la macchina in un fossato. A quel punto eravamo bloccate e io mi sono vista morta. La macchina ha iniziato a emettere fumo, eravamo barricate dentro per paura che i tre banditi ci potessero raggiungere e il cellulare non prende dentro la foresta. Eravamo impotenti.
In quel momento ho rivisto in un minuto tutta la mia vita. Non so come questo sia stato possibile, ma è stato così. Ho pensato al mio papà, ai miei familiari. Ho pensato alla persona che ho amato immensamente nella mia vita, a quelle che amo e magari non lo sanno, a quelle che ho fatto soffrire e che ho deluso.
Miracolosamente l’inseguimento non ha avuto luogo e quindi avendo appurato ciò, siamo scese dalla macchina a cercare aiuto, buttandoci in mezzo alla strada e fermando una prima macchina.
Da questo momento in poi tutte le macchine con a bordo messicani del luogo si sono fermate per darci aiuto e sono riusciti a tirare fuori la macchina dal fossato. Siamo quindi rientrare in hotel con la macchina che è apparentemente intatta e io sono ancora incredula per quanto successo. Anche questo è vivere e io ringrazio di poterlo continuare a fare.
Federica e Giorgia
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