Tutti sapevano che erano ebrei, ma nessuno li denunciò

Gli Ascoli e i Crema erano ben conosciuti in paese. Quando vennero promulgate le leggi razziali l’intera popolazione li protesse con il più assoluto silenzio

Avarie

Questa bella storia è stata raccontata dalla storica Laura Tirelli di Taino. Appassionata ricercatrice e protagonista di tante iniziative culturali, Tirelli è una voce importante per la sua capacità e competenza di tenere viva la memoria locale. In questo scritto, pubblicato sul suo profilo Facebook, ripercorre la storia della famiglia Crema di origine ebraica che durante le leggi razziali fasciste viveva a Taino.

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Nel 1938 il governo di Mussolini proclamò le leggi razziali contro gli ebrei. L’odio razziale non era però una componente della cultura e tradizione tainese, vi erano anzi due famiglie ebree che trascorrevano dei periodi di tempo a Taino ed erano ben conosciute e rispettate in paese: gli Ascoli e i Crema, questi ultimi erano imparentati con la famiglia Bielli di Cheglio.

Arrigo Crema di Ispra aveva sposato la tainese Maria Bielli, detta Minela e quando le persecuzioni razziali divennero più pressanti, dopo l’8 settembre 1943, Arrigo con i genitori, i fratelli e le rispettive famiglie fuggì in Svizzera. La moglie Maria, non essendo ebrea rimase ad Ispra, però, temendo per i figli, li nascose a Taino. La più piccola, Maria Grazia, di tre anni fu sistemata allo Stallaccio presso la nonna materna, Angela Berrini; i più grandi, Ada, Franco e Rino, furono nascosti nel granaio di Virgilio Bielli, detto Firel, cognato di Maria Crema.

Tutto il paese era a conoscenza della presenza di questi bambini, compreso il podestà e il segretario del fascio, ma nessuno denunciò nulla; l’intera popolazione anzi li protesse con il più assoluto silenzio e volutamente ignorando che portavano un cognome ebraico.
Il prossimo 14 settembre questo episodio verrà ricordato con uno spettacolo musicale che si svolgerà nella corte dei Bielli a Cheglio nell’ambito del programma del “Festival del Lago Cromatico“, promosso dall’associazione Musica Libera.

 

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Pubblicato il 27 Agosto 2018
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