Un ottimo Cairoli è decimo sfiorando quota 8mila
Il 28enne di Villaguardia, nato a Gallarate, ha portato a termine tra gli applausi la gara di decathlon agli Europei centrando il primato personale. "Ho pianto di gioia nel giro d'onore"
Si è conclusa nella serata di mercoledì, con la tradizionale prova dei 1.500 metri, la fatica in dieci tappe dei decatleti agli Europei di atletica a Berlino. E tra i supermen che hanno portato a termine la prova c’è anche il nostro Simone Cairoli, il 28enne nato a Gallarate e residente a Villaguardia, unico azzurro ad affrontare la gara ai campionati continentali.
Cairoli, che è tesserato per l’Atletica Lecco Colombo, è stato autore di una prova solidissima che gli ha permesso di chiudere la gara in decima posizione e di migliorare il proprio primato personale. Al termine delle dieci prove infatti, Cairoli ha ottenuto 7.949 punti (il precedente limite era di 7.875), risultato vicino alla fatidica “quota 8mila” che a questo punto è nel mirino dell’azzurro. (Foto Colombo/Fidal)
La gara di Simone è stata ricca di momenti molto interessanti: ottavo – in avvio – sia nei 100 metri sia nel lungo dove ha ottenuto il personale (7,49), addirittura quarto della classifica assoluta dopo i 110 ostacoli, frutto anche di un quinto posto nell’alto. Purtroppo però Cairoli ha avuto un’unica ma importante pecca, il lancio del disco, nel quale l’atleta di casa nostra ha fatto segnare un brutto 35,30 oltre a due nulli, precipitando così al 12° posto in graduatoria. Bravo però, Simone, nel finale quando tra giavellotto e, soprattutto, 1.500 metri, ha scalato due posizioni per chiudere decimo.
«Sapevo di valere tanto ma non così tanto. Questo è un risultato a cui puntavo per tutta la carriera sportiva – ha detto Cairoli dopo la conclusione parlando al sito federale – Mi sono ripreso a fatica dopo l’operazione, è stato un anno travagliato. Tra sport e lavoro (a differenza di quasi tutti gli altri nazionali Simone è dilettante e fa il commesso alla… Decathlon ndr), riesco a portare avanti una doppia vita, un po’ come Batman: ci ho sempre scherzato su in questi anni, ma è divertente pensarci. Mi dispiace per il disco, senza quei 35 metri gli 8000 potevano essere più vicini. Ora punto agli Assoluti di Pescara che saranno importanti per il ranking, sarebbe bello andare ai Mondiali del prossimo anno. Sono stravolto e contento: le 10 gare del decathlon sono difficili, pesanti, ma danno un sacco di soddisfazione e non ne ho mai ricevuto così tanta come nel giro d’onore che ho fatto qui, davanti a tanta gente, piangendo di gioia».
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