5 Stelle assediano l’assemblea di Accam: “Spegnete l’inceneritore”
Una cinquantina di attivisti guidati dai parlamentari Invidia e Paragone e dai consiglieri eletti nei vari livelli per protestare contro l'assemblea che si è svolta a Palazzo Gilardoni

La protesta del Movimento 5 Stelle contro l’allungamento della vita dell’inceneritore è arrivata sotto Palazzo Gilardoni con i parlamentari eletti in provincia di Varese e i consiglieri regionali a fare da traino per rappresentare le ragioni dei No Accam prima dell’assemblea dei soci che si è svolta nell’aula del consiglio comunale bustocco. Anche il sindaco Emanuele Antonelli si è fermato alcuni minuti e si è confrontato con il consigliere comunale di opposizione di Castellanza, Michele Palazzo, e con Oreste Magni dei comitati della zona del castanese.
«Stanno decidendo di tenere in piedi un impianto obsoleto che inquina e che non ha abbastanza rifiuti da bruciare, dove anche alcuni comuni hanno deciso di non conferire per ottenere cosa? – si chiede il senatore Gianluigi Paragone – Il mio retaggio giornalistico mi fa pensare che qualcuno vuole fare cassa coi rifiuti sulla salute ei cittadini. Vogliono forse svenderlo ai privati mascherando un’operazione finanziaria da operazione industriale».
Tra la cinquantina di manifestanti – alcuni anche dei comitati no Accam e di Medicina Democratica – c’era anche il giovane parlamentare di Maccagno con Pino e Veddasca Niccolò Invidia: «Presenteremo un’interrogazione per verificare la coerenza dei piani industriali di Accam» – ha dichiarato. Più tecnico Roberto Cenci, consigliere regionale pentastellato ed esperto della materia: «Possono dire quello che vogliono ma è evidente che dall’incenerimento resta un 18-20% di ceneri e fanghi che poi finiscono in discarica comunque. Trent’anni fa venni qui col mio direttore per offrire un monitoraggio dell’Unione Europea sull’impianto ma ci venne negato. Non c’è interesse a fa sì che le cose funzionino».
Infine hanno parlato anche i leader locali del movimento con i consiglieri comunali di Busto Arsizio Luigi Genoni e Claudia Cerini oltre ad Alberto Lucchese: «Il sindaco Antonelli non è serio e non sa rispondere alle nostre domande – commentano – ci spieghi come mai questo bilancio è così ballerino. Ci dica come fanno 22 lavoratori di Europower a costare 6 milioni di euro, a meno che non guadagnino tutti 150 mila euro all’anno».
Ai presenti, come alla stampa, è stata negata la possibilità di assistere all’assemblea che si è svolta a porte chiuse.
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