Alla scoperta del perineo, una parte del corpo da coccolare
A Castellanza un corso Tigros per scoprire una parte del corpo poco conosciuta, ma molto importante per la qualità della vita

Il perineo è una zona del nostro corpo che troppo spesso viene nascosta nell’imbarazzo ma che, tenuta in salute, evita fastidi importanti come cistiti, dolore pelvico, disturbi sessuali e incontinenza. Ma a portarla alla luce ci ha pensato, più di una volta, un corso Tigros e una dottoressa coraggiosa, che sfida gli imbarazzi per insegnare a vivere meglio
Si tratta di Sabina Pelizzari, Specialista in Scienze delle Professioni Sanitarie e della Riabilitazione, già apprezzatissima in altri corsi simili tenuti al Tigros. «Molti di noi non sanno cos’è e a cosa serve, il Perineo – spiega – Molti uomini credono che l’abbiamo solo noi donne, e non è vero. Il perineo è quella zona anatomica che passa dal pube al coccige ed è un pavimento che ha la funzione di sostenere gli organi interni. Il perineo è collegato a molte funzioni essenziali della nostra vita, e a volte abbiamo patologie come stipsi e colon irritabile, o incontinenza e disfunzioni varie che possono essere attribuite alla zona perineale».
Il perineo è particolarmente importante nel ciclo vitale delle donne: «Spesso lo si comincia a conoscere dopo la prima gravidanza e il primo parto, come è successo a me – spiega l’esperta – Ma anche chi non ha partorito si ritrova ad avere a che fare con il perineo, specialmente con l’avvicinarsi della menopausa, momento in cui la parete si rilassa e il rischio più grave sono incontinenza e prolasso degli organi interni».
Per le patologie pelviche, l’aumento di peso è uno dei principali fattori di rischio: per questo è importante sapersi controllare a tavola, e mangiare leggero, magari con una dieta ricca di fibre. In ogni caso, tutto si può curare, di questa patologia che ha una importanza sociale. «La vedete quante pubblicità sui pannolini, o delle pillolette per la prostata per gli uomini? Danno per scontato che non ci si possa fare niente – sottolinea Pellizzari – ma non è vero: ci si può curare, prima. Non è normale, non è inevitabile avere certi disturbi. Anche avere dolore durante il sesso non è normale. Non abbiate vergogna: chiedete, ci si può curare».
LE RICETTE
Con lei, a raccontare alcune delle ricette che possono mantenere in salute questa importante parte del corpo, è stato chef Davide Brovelli, del Ristorante Il Sole di Ranco e del Solo 33 Restaurant by Davide Brovelli di Dormelletto (NO), anche lui volto noto e apprezzato dai partecipanti ai corsi .
L’antipasto è rappresentato dalla ricetta della insalata di capasanta con carciofi e cavolfiore e un leggero guacamole, vede due capesante per persona, carciofi, cavolfiore, un limone, dei finferli («In alternativa si possono usare i porcini»), spinaci, avocado.
Brovelli ha pulito il carciofo e l’ha sbollentato in abbondante acqua salata con un limone. Ha fatto poi la stessa operazione con i tre quarti dei fiori ottenuti dal cavolfiore ma senza limone, facendo attenzione che rimangano belli croccanti. Ha lavato i finferli o porcini e li ha tagliati in 4. A parte ha preparato la crema all’avocado frullando insieme la polpa del frutto, il succo di limone, l’olio , sale e pepe fino ad ottenere una crema liscia. Ha messo una pentola sul fuoco con un goccio d’olio, finferli e spinaci crudi, poco dopo ha aggiunto broccolo e cavolfiori sbollentati e li ha saltati leggermente per renderli croccanti Ha tagliato i fiori dei cavolfiori crudi sottilissimi.
Intanto, ha fatto marinare per una mezz’ora circa le capesante con il succo di un limone, sale e pepe, le ha poi fatte scottare in padella fino a renderle croccanti e le ha tagliate con un coltello in orizzontale in strati sottilissimi.
Infine, ha composto il piatto con le verdure saltate in padella, gocce di crema di avocado, capesante sottili e finire con il cavolfiori crudi tagliati con la mandolina.

Il primo in questo menu gustoso e sano è costituito da riso integrale, gamberi, arancio e burrata. «Il riso integrale è ottimo per le fibre, e quindi un evacuazione più semplice, e per dimagrire, o non ingrassare. In ogni caso, meglio riso che pasta e meglio integrale che bianco».
Per realizzarlo, chef Brovelli ha scaldato in tegame con un filo d’olio d’oliva e uno scalogno, e ha fatto il classico soffritto, poi ha bagnato con il brodo bollente e fatto ridurre il brodo, continuamente, fino a cottura. Intanto ha sgusciato e evirato i gamberi, poi li ha tagliati a metà per il lungo e saltati in padella pochi minuti per lato.
Ha pelato a vivo le arance, e tenuto da parte le bucce per preparare le zest. Ha pulito il broccolo per ottenere solo i fiori, ha sbollentato in abbondante acqua e sale i fiori di un broccoletto e poi li ha gettati in acqua e ghiaccio, per conservarne consistenza e colore. Li ha passati al minipimer con un goccio di acqua di cottura. Ha spremuto 2 arance e ridotto il succo in un pentolino.
UNa volta cotto il riso secondo i normali canoni del risotto («L’unica differenza è il tempo: circa 35 minuti contro i 12 di un carnaroli») lo chef ha impiattato con la burrata tagliata a pezzetti, 2/3 spicchi di arance pelate a vivo, i gamberi, delle mele essiccate, la riduzione di arance e il succo del broccolo.

Il secondo piatto era costituito da un maialino affumicato con salsa di frutti rossi in agrodolce. Per realizzarlo, lo chef usa la lonza di suino, mirtilli, ribes, lamponi, aceto, il succo di mezzo limone, sale fumè e olio evo.
Ha messo a marinare il maialino con olio, sale, pepe e sale affumicato per almeno una notte. Poco prima di servire l’ha pulito con un coltello e l’ha fatto rosolare in una padella con un goccio d’olio.
A parte in una pentola ha preparato la salsa con i frutti rossi: mettendo i frutti rossi da soli, e poi unendo piano piano succo di limone o un goccio d’acqua. «Regolatevi pian piano, finchè i frutti non si sono ristretti». Ottenuta la salsa, la si serve con il maialino, e con un purè fatto semplicemente con un sedano rapa fatto bollire nel latte «Se mettete il latte a filo del sedano, quel liquido sarà sufficiente per ammorbidire il purè» spiega Brovelli.

Il menù si è concluso con il dolce, anzi con una vera chicca spiegata nei particolari: come fare una barretta snack alla frutta con gelato alla vaniglia.
Un procedimento molto semplice: si porta a bollore il miele, poi si aggiungono, abbastanza velocemente, l’avena (o il muesli o altri cereali) i pistacchi sgusciati i frutti disidratati. Si mescola e impasta il composto con un cucchiaio di legno a fuoco dolce per 2/3 minuti, poi si passa il composto su uno stampo copetto di pasta forno. «Qui bisogna stare attenti a due cose – avverte chef Brovelli – metterlo in forma con il cucchiaio, perchè il miele può essere ustionante, e farlo abbastanza in fretta, perchè quando il miele si raffredda non è più malleabile»
Dopodichè, si inforna in un forno ventilato preriscaldato a 130° C per 35 minuti. Si sforna e si lascia intiepidire per 5 minuti., poi si trasferisce il blocco su un tagliere e con un coltello unto si tagliano le barrette della misura preferita. Lasciare raffreddare il tutto prima di mangiare.
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