Bullismo e social network, i carabinieri mettono in guardia gli studenti
Lezione con un maresciallo dei Carabinieri di Gallarate per gli studenti del primo anno dei licei Da Vinci e Pascoli sul tema del bullismo e del cyberbullismo

Mettere in guardia i ragazzi e le ragazze del primo anno delle superiori dal cyberbullismo è la missione che l’Arma dei Carabinieri, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, sta portando a compimento in questi primi giorni di scuola negli istituti di tutta Italia.
Questa mattina, lunedì, è stato il turno dei ragazzi dei licei Da Vinci e Pascoli di viale dei Tigli grazie all’intervento del maresciallo Vincenzo Papazzo della Compagnia dei Carabinieri di Gallarate che ha snocciolato numeri e casi di cui i militari si sono dovuti occupare.
Il maresciallo ha messo in guardia gli studenti dalle diverse tipologie di cyberbullismo e ha cercato di responsabilizzarli ponendo l’accento sulla necessità di usare la testa ogni volta che si sta su un social network o che si usa la fotocamera del proprio smartphone.
Pensare alle conseguenze prima di agire è il modo migliore per stroncare sul nascere, ad esempio, gli episodi che riguardano l’invio di foto intime che possono girare incontrollate tra gruppi whatsapp. Altro tema toccato è quello dell’omertà che troppo spesso si impossessa di chi assiste a violenze nei confronti di compagni di classe e ha concluso citando una frase del giudice Giovanni Falcone: “Lui diceva che la mafia è un fenomeno umano e che come tutti i fenomeni umani ha una fine. La stessa cosa vale per il bullismo. Parlarne è il primo passo per decretarne la fine”.
Per farlo le possibilità sono diverse: dagli insegnanti alla famiglia, dalle associazioni al 112 oppure usando il numero nazionale 43002 per segnalare tramite sms e in maniera anonima casi di sopraffazione e violenza oppure spaccio di sostanze illecite all’interno delle scuole.
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