Galimberti alla Camera con i sindaci per il destino del piano stazioni
Il presidente di Anci, insieme ad una delegazione dei sindaci coinvolti, ha incontrato la prima e la quarta commissione della Camera dei deputati
Il presidente di Anci, insieme ad una delegazione dei sindaci coinvolti, ha incontrato la prima e la quarta commissione della Camera in merito alle norme che, nell’ambito del decreto Milleproroghe 2018 approvato dal Senato in agosto, bloccano i fondi del bando periferie.
Si tratta della misura che bloccherebbe anche il piano di riqualificazione dell’area stazioni a Varese ma che coinvolge, a livello nazionale, 96 comuni.
La misura i cui effetti il decreto Milleproroghe blocca, vale 1,6 miliardi di euro ai quali vanno aggiunti un miliardo e cento milioni di cofinanziamenti pubblici e privati. A beneficiarne sono 96 tra Comuni (87) e Città metropolitane (9) per 1.625 interventi da realizzare sul territorio di 326 comuni complessivi. Comuni, calcola Anci, in cui risiedono quasi venti milioni di italiani.
“È stato detto che questi interventi sono molto lontani dalla reale fase attuativa – ha rilevato Decaro – e invece, attraverso un monitoraggio promosso dall’Anci, siamo in grado di dire che i Comuni stanno lavorando, hanno già assunto impegni giuridicamente vincolanti, speso per le progettazioni e in parte anche per avviare i cantieri, anticipando i tempi di attuazione previsti dalle convenzioni firmate con la presidenza del Consiglio che prevedevano per la fine di agosto 2018 la sola progettazione esecutiva”.
All’incontro era presente anche il sindaco di Varese Davide Galimberti che al termine ha spiegato: «tutti uniti, i sindaci dei capoluoghi italiani hanno illustrato l’importanza che rivestono le riqualificazioni delle periferie delle nostre città, e per noi in particolare il progetto stazioni di Varese. Interventi che sono stati portati avanti per migliorare la qualità della vita dei cittadini e rivalutare il tessuto urbano. La mia speranza – conclude il sindaco – è che ci si renda davvero conto delle reali potenzialità che hanno tutti questi interventi in termini di riqualificazione delle città, di sicurezza, lavoro e sviluppo economico».
L’Anci spiega di aver esaminato lo stato di avanzamento dei progetti di 39 delle 96 amministrazioni locali coinvolte. L’importo complessivo dei 39 progetti è di 1.218.483.706 euro. Le amministrazioni hanno contrattualizzato impegni per 42.717.919 euro. Le spese certificate dai soggetti affidatari ammontano a 12.381.058 euro, mentre pagamenti sono stati effettuati per 8.832.529 euro. Nel 33% dei casi sono già state attivate le procedure di gara per l’esecuzione dei lavori, per un importo complessivo vicino ai 65 milioni di euro, mentre nel 9% dei casi i cantieri sono già stati aperti. Molti Comuni hanno già chiesto l’anticipazione del 20 per cento dell’importo dovuto e ammesso a finanziamento, senza ricevere riscontro, e altri Comuni, per il solo finanziamento delle spese iniziali di progettazione, hanno usufruito dell’apposito Fondo rotativo costituito da Cassa depositi e prestiti.
I Comuni e le Città Metropolitane hanno dunque già sostenuto, a decorrere dalla data di efficacia delle convenzioni, spese, oneri amministrativi e gestionali, inserito nelle programmazioni triennali delle opere pubbliche tali investimenti, nei bilanci triennali le previsioni di spesa, convocato le conferenze dei servizi per l’acquisizione dei necessari pareri e autorizzazioni paesaggistiche, avviato procedure ad evidenza pubblica, assunto specifiche obbligazioni contrattuali. Insomma i Comuni sono in fase avanzata nell’attuazione della misura.
“Bloccare i fondi – conclude il presidente Decaro – non è solo un danno per i Comuni e per i cittadini che in quei Comuni vivono, quindi per l’economia del Paese. Il blocco dei finanziamenti è illegittimo sotto il profilo formale e irragionevole sotto quello sostanziale. Illegittimo perché viola un atto convenzionale tra la presidenza del Consiglio dei ministri e il sindaco beneficiario, sospendendo unilateralmente e senza alcuna motivazione, il rapporto in corso”.
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