Italia-Svizzera, la Liuc punta sui giovani ricercatori per studiare economia e lavoro
L'autorità del progetto Interreg ha finanziato 4 ricerche proposte dall'università Cattaneo che analizzeranno i rapporti economici, lavorativi e formativi nella zona di confine
Giovani ricercatori, ricercatori esperti, professori di ruolo per analizzare il complesso sistema transfrontaliero tra Svizzera e Lombardia. L’Autorità di Gestione del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera 2014 – 2020 ci ha creduto e ha deciso di puntare 900 mila euro su 4 progetti di ricerca per conoscere a fondo le condizioni economiche, sociali, lavorative e formative che sono alla base della vita di confine.
Le ricerche che la Liuc, università Carlo Cattaneo di Castellanza, porterà avanti nel prossimo triennio analizzeranno i processi di innovazione nelle PMI, i fabbisogni occupazionali, forniranno le basi per un’app per il pendolarismo dei cittadini e una nuova logistica del trasporto dei rifiuti inerti, quelli che dalle cave lombarde vanno in Svizzera e quelli degli scarti dell’edilizia che tornano qui.
Si tratta di progetti di ricerca per migliorare la competitività delle imprese e favorire la collaborazione transfrontaliera tra aziende e altri soggetti che partecipano allo sviluppo socioeconomico di Italia e Svizzera e dei rispettivi territori di confine.
L’autorità, nello scorso mese di agosto, ha approvato 4 progetti dei 7 presentati dalla LIUC che in un caso è anche capofila mentre negli altri, partner autorevole di un’attività di ricerca che prevede azioni concrete a favore della coesione economica e sociale delle aree di frontiera. L’università collaborerà con diversi enti, università e uffici sia in Italia che in Ticino.
Il finanziamento ottenuto dalla LIUC (finanziato in parte dall’Unione Europea con il FESR – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e in parte da fondi nazionali) ammonta a circa 900mila euro, su un valore complessivo dei progetti di oltre 1 milione di euro. Ben 272 le manifestazioni di interesse presentate sul bando Interreg, tra cui sono stati scelti, ad oggi, 35 i progetti finanziati dall’Autorità di Gestione.
La presentazione dell’importante risultato ottenuto dall’ateneo castellanzese si è svolta questa mattina alla presenza del rettore Federico Visconti che ha commentato positivamente il rafforzamento dell’ateneo nell’ambito della ricerca: «Per la Liuc è importantissimo fare ricerca e proseguire quello che era già iniziato – spiega – per noi è un risultato importante perchè ci pemetterà di arricchire la nostra didattica e aiutare le amministrazioni locali e regionali, le imprese e i singoli cittadini a compiere scelte importanti nell’ambito del lavoro e dello sviluppo economico e sociale di un territorio».
Al di là dei titoli che qualcuno ha definito alla Lina Wertmuller o degli acronimi che li abbreviano ecco di cosa si occuperanno i 4 ambiti di ricerca che si svilupperanno e che permetteranno a 9 giovani laureati la possibilità di fare ricerca per i prossimi 3 anni.
Cross Border skill mismatching è il progetto della professoressa Eliana Minelli, Professore Associato della Scuola di Economia e Management, che coordinerà la ricerca di azioni, dati e analisi per ottimizzare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in termini di profili di competenze nello spazio transfrontaliero insubrico (LIUC capofila)
Alla prorettore della ricerca Raffaella Manzini andrà il coordinamento di RISICO: rete integrata di servizi per l’innovazione e la competitività
Il professor Fabrizio Dallari, Ordinario della Scuola di Ingegneria Industriale, la direzione di GeTRI, il programma di ricerca che si occupa della gestione transfrontaliera del trasporto intermodale di rifiuti inerti e degli inerti vergini
Infine il professor Massimiliano Serati, professore Associato della Scuola di Economia e Management, si occuperà di Stich: sviluppo di un sistema statistico interattivo Lombardia – Ticino per il monitoraggio dei flussi di migrazione e pendolarismo di prossimità transfrontaliera
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