I pendolari vogliono binari in più: “Il raddoppio della Milano-Gallarate deve andare avanti”
Nei giorni scorsi gli oppositori del progetto hanno chiesto a governo e Regione di stralciare il progetto. In Comitati pendolari del Nord Ovest invece spingono perché sia realizzato

I Comitati pendolari della zona Nord-Ovest di Milano scrivono ai parlamentari e a tutti i sindaci del territorio dal Varesotto all’Alto Milanese, oltre che a Regione Lombardia. Per chiedere scelte chiare e priorità individuate sul trasporto pubblico, in particolare sulla situazione critica dell’asse Gallarate-Rho-Milano, di cui da anni si attende il raddoppio.
Una risposta indiretta al Comitato Rho-Parabiago che invece nei giorni scorsi ha chiesto lo stop definitivo ad ogni ipotesi di raddoppio sulla tratta suburbana appena fuori Milano (nella foto: treno bloccato alla stazione di Vanzago).
«Comprendiamo le preoccupazioni del territorio per un’opera che avrà impatto in termini ambientali, acustici e sociali» premettono i rappresentanti dei due Comitati (Milano-Gallarate e Arona-Domodossola-Milano), ricordando appunto come il primo progetto di raddoppio della linea fosse stato anche bocciato per aver sottovalutato le conseguenze a livello locale.
I comitati dei pendolari chiedono però «alla nuova Giunta e al consiglio Regionale, a Rfi, al Ministro dei Trasporti e agli onorevoli del territorio di farsi carico e “prendere in mano” in maniera decisa questa annosa questione del potenziamento». «Il rischio, sempre più palesato e imminente, è l’inesorabile fallimento del trasporto pubblico lombardo».
Va ricordato che ogni linea ferroviaria ha una capacità massima di “muovere” treni. Questo perché i treni si muovono dovendo avere lo spazio libero davanti a sé per un determinato tratto (di solito almeno un chilometro), come indicato dai segnali lungo la linea. «Ogni qualche volta si verifica un minimo rallentamento di un treno, si riscontra un effetto domino del quadrante ovest della Lombardia, con ripercussioni che si risolvono anche dopo ore» ricordano i Comitati. Una situazione che viene aggravata dal fatto che sulla Milano-Gallarate si concentrano treni molto diversi, dai suburbani che fermano in media ogni quattro chilometri agli Eurocity senza fermata, passando per i diretti per Varese e Domodossola e dovendo poi aggiungere anche i treni merci (e Regione vorrebbe aggiungerci anche i Malpensa Express, facendoli passare da Gallarate e da una nuova linea: ma questa è un’altra storia).
I Comitati ricordano tre scenari possibili. Al di là di un futuribile allungamento della Metropolitana Milanese fino al Magentino o al Legnanese, si ricordano le potenzialità e le criticità di due scenari: quello del “semplice” «potenziamento ferroviario» con terzo e quarto binario fino a Rho consentirebbe di recuperare «fino a 2.000 posti a sedere /ora in più tra Parabiago e Milano, con la possibilità di recuperare eventuali ritardi dovuti a criticità nella tratta Rho-Gallarate», manna dal cielo per una linea da 15mila passeggeri al giorno. Mentre un più radicale «interramento della tratta» viene considerato troppo oneroso (l’esempio giustamente citato è l’interramento Castellanza-Rescaldina, costato 200 euro al centimetro) e a rischio di aumentare l’impatto anche ambientale (da non sottovalutare anche quello dei cantieri).
Leggi qui la lettera integrale
Insomma: i due comitati sostengono la strada del potenziamento, a differenza del Comitato Rho-Parabiago, che nei giorni scorsi ha chiesto al Governo e una a Regione Lombardia di procedere all’archiviazione del progetto di potenziamento ferroviaria della linea Rho-Gallarate.
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