Il progetto stazioni va avanti
Il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza (17 a 10) la possibilità di accedere a un prestito flessibile alla Cassa dei depositi e prestiti in attesa di conoscere le decisioni della Camera sui finanziamenti del bando periferie
Il progetto delle stazioni ha tenuto banco per gran parte del Consiglio comunale di lunedì 3 settembre.
Da un punto di vista tecnico la decisione presa riguarda l’approvazione di una variante di bilancio che permetterà al Comune di chiedere un prestito flessibile alla Cassa depositi e prestiti. Una scelta da parte dell’amministrazione dopo la decisione del Senato di prorogare i contributi previsti dal bando periferie e che prevede un finanziamento di 18 milioni per la città di Varese.
Al di là del merito della decisione, la seduta del Consiglio è stata l’occasione per una discussione anche politica sulle scelte dell’amministrazione. Tanti gli interventi dei 27 consiglieri presenti alla seduta.
“Il primo bando per la riqualificazione delle periferie – come dichiarato dal sindaco Davide Galimberti – venne presentato dal Governo nel 2015. Abbiamo cercato negli uffici se fosse stato presentato un progetto da parte dell’amministrazione comunale Fontana. La possibilità di avere 18 milioni di euro era una importante occasione. Negli anni sono stati finanziati tanti studi per progetti mai realizzabili. Si è parlato per decenni del progetto stazioni, ma non c’era nulla che potesse esser presentato. Abbiamo lavorato in fretta per presentare un piano una volta riproposto un nuovo bando, e con il nostro è passato. Il progetto ha trovato apprezzamento classificandosi al 61esimo posto. Il Governo nel 2017 ha trovato i finanziamenti per garantire i lavori che comprendono le stazioni e la sistemazione delle aree circostanti e la realizzazione del centro anziani.
Abbiamo firmato la convenzione con tutte le istituzioni e oggi possiamo dire di avere diritto ai 18 milioni di euro. Sono stati otto mesi di duro lavoro arrivando all’approvazione il 6 agosto scorso. Da lì a due giorni sono stati pubblicati dall’amministrazione tutti i documenti per l’avvio della gara che si concluderà il 22 ottobre. Ora abbiamo bisogno di elasticità di cassa per far fronte ai lavori. La Cassa depositi e prestiti ha istituito un prodotto legato proprio al bando periferie che prevede di avere la convenzione come garanzia per le esigenze finanziarie. Questo consente ai comuni di far fronte agli impegni per la realizzazione dei progetti.
Questa procedura serve tanto più dopo la decisione del Senato di prorogare al 2020 l’erogazione dei finanziamenti previsti dal bando periferie. Spero che questo provvedimento venga ritirato alla Camera per ridare dignità ai provvedimenti amministrativi. Gli impegni si devono rispettare”.
Il sindaco si è poi rivolto ai consiglieri della Lega chiedendo di appoggiare la richiesta visto il loro impegno per l’autonomia.
La prima a prendere la parola è stata Cocchiere (Lista Galimberti): “Contano i fatti e la posta in gioco è alta. Che credibilità può avere l’Italia se un contratto può diventare carta straccia. Ognuno di noi è davanti alla propria scelta”.
Il consigliere Iannini espulso dalla Lista Galimberti, e ora aderente a Fratelli d’Italia, ha ribadito quanto scritto in agosto. “I soldi del finanziamento, pur non essendo mai arrivati (al contrario di quanto annunciato con squillo di fanfare un anno fa, in questo periodo) sono stati inseriti nel bilancio in maniera quanto meno improvvida. Ora si chiede di poter avere in anticipo dei soldi senza la certezza che arriveranno”.
Fabio Binelli (Lega): “Il progetto è molto scarso, limitato e senza una visione. La richiesta del Sindaco di ottenere 18 milioni dalla Cassa depositi e prestiti sarebbe logica se ci fosse una condivisione sul progetto. Il Governo Gentiloni, come deciso dalla Corte Costituzionale, ha fatto un atto contrario alla Costituzione per finanziare alcuni progetti come quello di Varese. L’emendamento del Senato venne votato all’unanimità per recepire il provvedimento della Corte. La proroga nasce da lì perché quei soldi non c’erano più. Il Comune malgrado questo parte con la gara per i lavori. Credo che vada rimodulato l’intervento e rinviare i bandi di gara perché si rischia di mandare in default il Comune”.
Il sindaco su questo punto ha replicato precisando che “la Corte dei conti successivamente al provvedimento costituzionale ha firmato la convenzione così come la Ragioneria dello Stato. Questo vale di più delle nostre opinioni che possono anche divergere”.
Paris(Pd): “Dopo anni di progetti mirabolanti questa amministrazione ha deciso di fare cose concrete. Il piano previsto dal bando periferie prevede tante opere. Votare contro la richiesta del prestito è votare contro i cittadini”.
Piatti (Lega): “I 18 milioni non sono uno scippo dell’attuale Governo perché questi soldi non ci sono. In mancanza di una certezza mi chiedo se è il caso che il Comune si impegni per oltre cinque milioni di euro. La mia preoccupazione è che potremmo trovarci a lavori avviati e tra due anni non vedere i finanziamenti. È meglio aspettare e non fare il passo più lungo della gamba perché altrimenti potrebbero essere i cittadini a pagare le conseguenze”.
Macchi (Pd): “Per la prima volta abbiamo una possibilità concreta per il Comune di Varese e chiedo che si voti all’unanimità per il rilancio di tutta Varese”.
Orrigoni (Lista Orrigoni): “Il voto che si chiede al Consiglio comunale è su una variazione di bilancio. Va il plauso al lavoro dell’amministrazione in tutti questi mesi. Ora dobbiamo decidere sull’accensione di un mutuo. Si chiede un voto per un carattere di urgenza che però non riguarda la convenzione, ma al limite il finanziamento stesso. L’intervento sulle stazioni è in cima alle priorità? È un progetto che si realizzerebbe grazie alla vittoria del bando. Non è responsabile portare l’attività dell’amministrazione nella bagarre politica. Il prestito ha un suo interesse che al 2% significa un costo di 100mila euro sui 5 miliardi richiesti. Al di là della bontà o meno del progetto non è molto responsabile mettere il Consiglio comunale nella condizione di decidere ora. Aspettiamo venti giorni per avere più chiaro cosa succederà”.
Baratelli: “Varese 2.0 è favorevole alla proposta del sindaco perché il progetto è importante per la città che attende fatti concreti. Noi ci chiamiamo fuori dal dibattito politico e dalle polemiche che non servono. Ci sembra impossibile che non si arrivi a un voto unanime”.
Laforgia (Progetto concittadino): “Il progetto stazioni è prioritario per la città. Oggi sono a disagio perché mi trovo a richiedere il rispetto dell’autonomia in dialettica con una forza politica che ne faceva un vessillo. Vogliamo una Varese più aperta e che riprenda a progettare con interventi come quello che stiamo discutendo”.
Calemme (Forza Italia): “La verità sta nei risultati. Oggi i fatti sono che siete l’amministrazione del nulla. Le priorità non sono il progetto stazioni, ma le tante aree che hanno bisogno di interventi. Facciamo un passo indietro aspettando di vedere se questi 18 milioni arriveranno davvero. Cosa faremo se le cose andassero diversamente anche nel 2020? Ad oggi non mi prendo la responsabilità di votare un provvedimento come quello richiesto”.
Spatola (Pd): “Siamo finiti schiacciati da una bagarre politica a livello nazionale. Il fatto che i soldi non siano arrivati materialmente è secondario perché resta un diritto. La Cassa depositi e prestiti ha previsto uno strumento che comunque sarebbe servito a causa dei tempi finanziari differiti. La parola mutuo non è una bestemmia, serve a garantire un investimento. È fisiologico pagare un interesse per avere un anticipo di 5 miliardi che comunque non è detto debba esser utilizzato subito tutto. Intervenire sulle stazioni è prioritario perché è un’area critica della città. Assumiamoci quindi la responsabilità per poter procedere. Non possiamo aspettare”.
Pinti (Lega): “Avete un’ossessione nei confronti della Lega e questo ci fa onore. È una seduta spiritica quella di stasera dove continuate a parlare di consiglieri che non ci sono (si riferisce all’assenza di Maroni, ndr). Da cittadino quello che capisco è che da una parte c’è il mondo reale con le stazioni, gli atti legislativi, un’azienda che farà i lavori. Dall’altra il mondo finanziario con i soldi che non sappiamo dove siano. Per questo dico di non avere fretta. C’è troppa propaganda e si parla in modo non corretto dell’autonomia. A livello di regolamento abbiamo la possibilità di aspettare senza sapere se abbiamo bisogno di un progetto finanziario”.
Conte (Pd): “Lo strumento finanziario è fondamentale perché i soldi del bando arriveranno solo dopo l’esecuzione dei lavori. Il pronunciamento della Corte costituzionale ha già trovato una soluzione e quindi l’emendamento del Senato non riguarda il finanziamento per il progetto di Varese che è importantissimo per la città”.
Ballerio (Lista Orrigoni): “Il mutuo è un investimento e non è una spesa. Nel nostro caso però si fonda sul presupposto che i soldi arrivino. Sono pessimista rispetto a questo. I nostri conti pubblici sono terribili e i soldi si spendono quando ci sono. Pensiamoci bene prima di decidere anche se provo uno sdegno per chi non onora i contratti come ha fatto il Governo in questo caso. Possiamo decidere il futuro come fosse una lotteria? I soldi del bando sembrano proprio così. Varese sta diventando un dormitorio quando saremmo solo a mezzora da Milano, la locomotiva d’Europa. Noi dobbiamo agganciarci lì e quindi la stazione diventa prioritaria. Ma non potremo ripensarlo e finanziarlo noi, rimodulando il progetto?”
Cristina Buzzetti, assessore al bilancio ha spiegato le caratteristiche del provvedimento che “non entra nel merito del progetto stazione e del suo finanziamento. È una terza change che ci diamo dopo il piano A che ci permette di utilizzare i nostri soldi, piano B quello di usare il finanziamento di 3,6 milioni e piano C accedere al prestito flessibile. Non c’è stata alcuna corsa e non è una cosa strana avere anticipazioni”.
Il voto ha rispettato gli schieramenti con diciassette voti favorevoli da parte della maggioranza compatta (Pd, Varese 2.0, Lista Galimberti e Progetto Concittadino) e dieci contrari (Forza Italia, Lega nord, Lista Orrigoni e Iannini).
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