“Tu sei più spaccato di me” i bisticci tra Lega e Pd si fanno pesanti
Gambini attacca: «Maggioranza spaccata, sarebbe meglio andare subito al voto». Conte replica: «Attendiamo un nuovo segretario della Lega a Varese, che conosca meglio la città»
![Palazzo Estense](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2017/08/palazzo-estense-626757.610x431.jpg)
Si alza lo scontro tra la Lega e il pd varesini fino ad invocare il voto e denunciare le reciproche spaccature.
A dare il via all’ultima questione è stato Andrea Gambini, Commissario della Sezione della Lega di Varese, che criticare le scelte dell’amministrazione del Pd, sulla ciclabile in viale XXV Aprile.
L’ATTACCO DI GAMBINI: “MAGGIORANZA SPACCATA, MEGLIO ANDARE AL VOTO”
«La giunta Galimberti sta prendendo una serie di decisioni senza consultare la cittadinanza, agendo contrariamente rispetto a quanto aveva promesso in campagna elettorale, ovvero di coinvolgere i cittadini nelle scelte fondamentali per la città: sindaco e assessori si sono chiusi all’interno del palazzo, perdendo il contatto (se mai l’hanno avuto…) con la città reale – ha affermato Gambini – L’amministrazione non ascolta mai i cittadini. Se durante la campagna elettorale, quando c’era bisogno di raccogliere voti, Galimberti e i suoi uomini era ovunque, in tutti i quartieri, subito dopo il loro insediamento sono scomparsi alla velocità della luce. Basti pensare al Piano della Sosta, applicato esattamente un anno fa senza un confronto con gli abitanti e i commercianti dei quartieri che sarebbero stati colpiti da questi cambiamenti».
Un metodo di governo, quello di Galimberti e dei suoi collaboratori più stretti, che secondo il commissario della lega varesina: «Non piace e crea tensione nella sua stessa maggioranza: basti pensare alle numerose fuoriuscite dalla stessa lista Galimberti. Non che i suoi alleati se la passino meglio, visto che anche la lista del vicesindaco Daniele Zanzi ha subito un dimezzamento. L’immagine che emerge è quella di una maggioranza che si sta sfaldando. Non solo in Consiglio comunale, ma anche nello stesso esecutivo, se risultassero vere le indiscrezioni secondo le quali ci sarebbe una frattura politica tra l’assessore alla Cultura Roberto Cecchi e il vicesindaco Zanzi, tanto che addirittura non parteciperebbero più alle stesse riunioni. Rumors di palazzo che, se confermati, evidenzierebbero una debolezza della giunta Galimberti tale da richiedere, per il bene dei Varesini, il ritorno anticipato al voto».
LA REPLICA DI LUCA CONTE: “QUANDO LA LEGA AVRA’ DI NUOVO UN SEGRETARIO CHE CONOSCA LA CITTA’?”
La risposta a queste ipotesi la dà il capogruppo PD in consiglio comunale Luca Conte che replica a Gambini: «Si rassereni il commissario della Lega di Varese: non c’è nessuna spaccatura all’interno della Giunta a Palazzo Estense».
Rilanciando però subito i dubbi nei confronti del partito di minoranza in consiglio: «La domanda che mi pongo è: la Lega del capoluogo è ancora commissariata e da quanto? La vera spaccatura, in città, è all’interno di quel partito, che non riesce ad indicare un segretario ormai da mesi, costringendo il commissario a cimentarsi in interventi sulla città che ha già dimostrato, in varie occasioni, di non conoscere affatto».
In quanto alla questione Cultura invece Conte replica: «Ci dispiace evidenziare l’ennesima cantonata presa dal commissario, poiché in città non ci sono mai stati così tanti eventi importanti e non si sono mai visti tanti turisti come in questi mesi. Attendiamo dunque il nuovo segretario della Lega cittadina con cui confrontarci più serenamente per il bene della città. Segnaliamo infine che la Lega, sotto l’attuale gestione esterna, nemmeno su un progetto importante come la riqualificazione delle stazioni è riuscita ad interessarsi al bene della città e dei varesini, riuscendo a contrastare, per puri fini propagandistici, un progetto di riqualificazione. Un atteggiamento molto diverso da quello più responsabilmente tenuto in tante altre città italiane dalla stessa Lega, che si è mostrata invece, in quei casi, al fianco degli interesse dei cittadini. Anche su questa vicenda crediamo che un commissario forestiero e i suoi diktat non abbia aiutato a scegliere al meglio le posizioni da assumere».
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