“Il banco vince”, storie dei banconi e storie dai banconi
Gabriele Colombo ha girato tra Milano e la Costa Azzurra, tra Londra e la provincia lombarda. Per raccontare come nasce e vive il bancone, punto d'incontro tra chi serve e chi beve
«Sono nato e cresciuto in un bar. E al bancone mi ci vedono spesso». Gabriele Colombo, regista per passione, ha girato per banconi per due anni. Non solo per bere, ma anche per girare un documentario, dedicato proprio ai banconi, confine e punto d’incontro tra il barman e i clienti, tra chi mesce e chi beve.
“Il banco vince”, il film, uscirà mercoledì 17 ottobre. «Ho iniziato due anni fa a girare per banconi: l’idea era raccontare storie dei banconi, come nascono, e dai banconi» racconta Colombo. «Io sono nato e cresciuto al bancone, mia nonna aveva un bar a Crenna: eravamo spesso lì io e mio cugino, che ora fa il bar’s director a Cannes».
Storie dei banconi e storie dai banconi. «Una prima parte del documentario è dedicato alla costruzione fisica del bancone, a come si progetta e si realizza, quale sono le esigenze e gli stili, con ForBar di Franco Sangiorgio, con l’architetto Giusto Carugati di Cantù. Poi c’è una parte sui cocktail e l’ultimo quarto d’ora è dedicato alle birre e al cambiamento del bancone da birra, con l’arrivo della cultura delle birre artigianali che hanno portato nuove esigenze».
Due anni di viaggi e riprese, di chiacchiere e di bevute. «I baristi intervistati sono tutti italiani, anche all’estero». Si passa da Le majestic nell’hotel omonimo sulla Croisette di Cannes (con Emanuele Balestra), al China Tang, bar in stile cinese in un albergo di lusso a Londra. Per poi tornare in Italia, tra Milano e la provincia: ci sono il Rufus Cocktail Bar Milano, il Punch Comfort Room di Simone Maci a Como, il Villa Sant’Uberto di Busto Arsizio. Il viaggio nel mondo della birra è affidato a nocchieri d’esperienza come Agostino Arioli di Birrificio Italiano e Riccardo Gallivanoni di The Wall (presente nel documentario, al pari di Birrificio Italiano, con il locale di Milano), ma anche alla passione di Simone Castiglioni del Barley House a Gallarate e di Luca Boschiroli del Crazy Pub a Casorate Sempione.
Il bancone del bar è anche un posto di casa, un luogo dove trovarsi bene. E allora nel documentario compaiono anche locali a cui affezionati e amici musicisti: «I BlackBeat Movement suonano live al bancone del Quarto Stato di Cardano al Campo, poi ho portato i Vicolo Corto a riunirsi alla Vecchia Varese» racconta Colombo. «Mi piaceva averli perché rappresentano il classico gruppo che prendeva 500 euro di cachet e usciva dovendone pagare altri 200 di alcol… Poi c’è la colonna sonora elettronica dei palermitani Fys, che ho ospitato anche a Gallarate per la festa di via San Giovanni Bosco quest’estate».
Il film esce il 17 ottobre, pubblicato sulla pagina Facebook di Abitare Le Idee (e sulle piattaforme YouTube e Vimeo). A novembre poi seguirà poi una presentazione pubblica con la musica dei Fys.
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