Il Comune mette i soldi per lo sgombero del campo sinti
La rimozione di caravan e camper richiede un impegno di 49mila euro: stanziamento approvato in giunta mercoledì pomeriggio
La delibera di giunta punta a “finanziare gli interventi di attuazione coattiva delle ordinanze di rimozione e remissione in pristino dello status quo ante”. Fuori dal linguaggio burocratico, l’ordinanza approvata oggi all’unanimità dalla giunta Cassani dovrebbe essere la parola finale sulla vicenda del campo sinti di via Lazzaretto.
Preannunciata nei giorni scorsi, la delibera ha stanziato appunto risorse pubbliche per far fronte allo sgombero del campo.
Le relazioni del dirigente Ingegner Arcangelo Altieri e del comandante della Polizia Locale Antoni Lotito calcola il costo partendo dai 17 veicoli (“caravan e autocaravan”) per un costo complessivo di 14mila euro, tra oneri di rimozione e previsione di eventuale demolizione (perché “durante la fase di rimozione gli stessi veicoli potrebbero danneggiarsi”), oltre all’impiego di ruspe e relativi rimorchi per trasporto. Ma se si considerano anche i costi di smaltimento degli altri materiali si sale a una spesa totale di 49.380 euro.
L’accesso della Polizia Locale nell’agosto scorso: il Comune aveva intimato ai sinti di lasciare libera l’areaLo sgombero del campo è stato fin qui contestato in particolare da un gruppo di associazioni che – al di là delle argomentazioni umanitarie – ha insistito in particolare su un aspetto: la demolizione del campo creerebbe più problemi di quanti ne risolve, con l’obbligo del Comune di far fronte almeno ad alcune delle persone (come i minori) che abitano al campo. Sulla stessa linea si è mosso anche il Pd, a livello comunale e – oggi – anche regionale. Fin qui il sindaco Cassani si è invece fatto scudo della nuova “circolare Piantadosi”, che dà più margini di manovra ai sindaci per attuare sgomberi.
Il campo di via Lazzaretto risale al 2007, quando l’amministrazione targata PdL del sindaco Mucci trasferì i sinti dalla zona della Mornera a Cedrate. Doveva essere una soluzione temporanea di un anno, si è progressivamente trasformata in soluzione stabile, nel decennio successivo. L’amministrazione Cassani considera il campo abusivo e per questo lo vuole rimuovere.
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