Decalogo per il tifo dei genitori a bordo campo
Ricominciano tornei e campionati dei piccoli atleti: le buone regole per i genitori che li accompagnano

Con l’autunno ricominciano le partite del fine settimana che coinvolgono migliaia di bambini impegnati a giocare su campi da calcio, basket, pallavolo, rugby, okey. Esperienze importanti per i piccoli atleti, impegnative per i genitori che li accompagnano. Proprio ai genitori è dedicato questo breve decalogo di comportamento nell’interesse dei giovani atleti, del loro divertimento e della loro crescita personale.
A BORDO CAMPO
A ciascuno il suo ruolo: l’allenatore allena, l’arbitro arbitra, i genitori fanno il tifo. Il compito delle mamme e dei papà è sostenere la squadra del figlio. Quindi:
– Evitare di sostituirsi al tecnico: un allenatore può bastare, non ne occorre un secondo: si rischia altrimenti di dare suggerimenti contrari alle indicazioni impartite dai membri dello staff societario, riducendone l’autorevolezza, creando confusione nel bambino limitandone così il rendimento.
– Non entrare in campo e neppure nello spogliatoio, non portare la borsa del piccolo atleta. Il compito del genitore è accompagnare il figlio al campo per l’allenamento o per la partita. Entrare in campo o nello spogliatoio, magari con la scusa di portargli la borsa perché ingombrante o pesante, significa invadere lo spazio del piccolo atleta, che invece vivendo lo spogliatoio da solo migliora e accresce le sue autonomie. Una volta consegnato il bambino all’allenatore il compito del genitore è andarsi a sedere nella zona riservata al pubblico, rilassarsi, godersi la partita e fare il tifo.
– Il tifo corretto è a sostegno della squadra, non contro gli avversari, qualunque sia il risultato. A nessuno piace perdere ma bisogna imparare ad accettare le sconfitte serenamente facendo i complimenti a chi ci ha battuto.
– Sostenere sempre le decisioni dell’albitro e invitare i bambini a fare altrettanto, senza discutere.
– Sostenere sempre le scelte dell’allenatore. In caso di dubbi si possono poi chiedere chiarimenti in separata sede e con i dovuti modi. Da non dimenticare: la panchina non è mai una sconfitta, ma un punto di partenza.
– Non utilizzare un linguaggio scurrile, per nessuna ragione. I bambini sentono e potrebbero sentirsi in imbarazzo.
– Condannare sempre, e mai giustificare comportamenti violenti o comunque contrari alle regole del fair-play, fossero anche risse “solo” verbali. Al contrario, applaudire sempre il bel gioco, anche quello degli avversari.
VALORI DA TRASMETTERE
– Curare l’alimentazione e il riposo: stili di vita positivi per la salute aiutano l’attività sportiva.
– L’impegno e la costanza, in allenamento come in partita, premiano sempre ed equivalgono già ad una vittoria.
– Collaborazione: sul campo come all’esterno. La presenza di un gruppo di genitori affiatato che supporti la squadra nell’organizzare o nell’affrontare trasferte, feste e tutte quelle attività ricreative che fanno da contorno allo svolgimento della stagione sportiva porterà beneficio anche ai ragazzi in campo.
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