Domenica si celebra il sacrificio del partigiano Mauro Venegoni
Il legnanese fu barbaramente torturato e ucciso dai fascisti e poi sepolto lungo la strada che da Busto va a Cassano Magnago. Commemorazione al cippo
![commemorazione Mauro Venegoni](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2016/10/commemorazione-mauro-venegoni-576022.610x431.jpg)
È in programma domenica 28 ottobre, a Cassano Magnago, la celebrazione del “74° anniversario dell’uccisione di Mauro Venegoni, il partigiano barbaramente trucidato dai fascisti il 31 ottobre del 1944.
Come sempre la commemorazione si svolgerà nei pressi del cippo che è stato dedicato a Venegoni sulla strada Busto Arsizio-Cassano Magnago, proprio dove il suo corpo era stato gettato dopo l’assassinio e sepolto in tutta fretta dalle autorità fasciste sotto il nome di Raimondi (il nome dei suoi documenti falsi), nel tentativo di occultare le orrende mutilazioni alle quali era stato sottoposto. Il corpo, riesumato nell’ottobre 1945, è sepolto nel campo dei caduti partigiani del cimitero di Legnano.
Il programma della commemorazione, organizzata dalle Amministrazioni Comunali e dalle Sezioni dell’A.N.P.I. dei Comuni di Busto Arsizio, Legnano e Cassano Magnago, è il seguente:
ore 10.30: ritrovo nei pressi del cippo sulla strada Busto Arsizio-Cassano Magnago;
ore 10.45: inizio corteo accompagnato dal Corpo Musicale Cassanese;
ore 11.00: apertura della manifestazione a cura del Presidente A.N.P.I. Legnano Primo Minelli
Discorso ufficiale del Sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli
Commemorazione da parte dell’on. Aldo Tortorella – partigiano.
Mauro Venegoni, nato a Legnano il 4 ottobre 1903, fu tra i primi a costituire le formazioni partigiane nella zona, partecipando a numerosi combattimenti, sempre distinguendosi per capacità e coraggio. Venne catturato e sottoposto alle più atroci torture nel vano tentativo di strappargli informazioni sull’organizzazione partigiana della zona, prima di essere ucciso dai fascisti: “la sua indomabile fede non veniva scossa nemmeno allorché il nemico ne straziava barbaramente il volto e il corpo, accecandolo prima e poi uccidendolo” si legge sulla motivazione con cui gli è stata conferita la medaglia d’oro al Valor Militare della Resistenza.
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