Innovazione e tradizione, tutto pronto per la nuova Coop
Il nuovo store di viale Duca d'Aosta aprirà mercoledì 24 ottobre. Il presidente di Coop Lombardia, Daniele Ferrè: "Fiore all'occhiello nato sul modello di Expo"
Il futuro di Expo e la tradizione bustocca in un unico supermercato. Questo il messaggio lanciato da Daniele Ferrè, presidente bustocco di Coop Lombardia, per presentare il nuovo supermercato di viale Duca D’Aosta che aprirà i battenti mercoledì 24 ottobre alle 9.
Un mix di storia e natura, sostenibilità e nuove tecnologie il nuovo store fungerà da modello per l’intera rete di vendita e rappresenterà, per il territorio, un elemento di innovazione.
Anche per l’occupazione numeri importanti: 55 sono i nuovi assunti, in prevalenza di Busto Arsizio o dei comuni vicini, su un organico di 80 collaboratori complessivi. Lo store si sviluppa su un piano rialzato con un parcheggio sotterraneo e uno sul tetto a disposizione dei clienti (gratuito per 90 min.) ma anche dei cittadini che potranno utilizzarlo pagando la tariffa oraria che vige in quell’area (1,50 euro/h). Saranno 220 i posti disponibili.
Il presidente Ferrè ha presentato alla stampa le caratteristiche principali di questo supermercato, affiancato dal direttore generale operazioni Andrea Colombo, dall’architetto di Coop Alberto Bonacina, dall’architetto Nicola Marinello che ha progettato la stuttura di Busto Arsizio.
UN PO’ DI STORIA
Il rapporto tra Coop e Busto è di lunga data. Gli “spacci alimentari” in via Mameli, via XX Settembre, largo Giardino e piazza Santa Maria erano i negozi del centro, che la “Coop Edificatrice di Produzione e Lavoro” ha gestito, come parte di una rete di 21 negozi ubicati in ogni quartiere di Busto Arsizio, per oltre 60 anni durante il ‘900. Altra nota storica riguarda il recupero della memoria storica di un materiale “bustocco” per farlo divenire un elemento ancora attuale e caratterizzante, utilizzando il “ferro battuto” per le facciate ovest ed est e per tutto il basamento, così da ricordare – e allo stesso reinterpretare – le architetture in stile liberty tipiche della città.
UN EDIFICIO GREEN
A livello tecnologico, l’edificio si presenta come uno dei più avanzati e “green” dell’intera catena dei supermercati di Coop Lombardia: l’impianto fotovoltaico di 65 Kw, unito al sistema di illuminazione smart con utilizzo dei led e dei sensori per la gestione delle luci, l’allaccio al teleriscaldamento e i sistemi di recupero del calore lo rendono altamente rispettoso dell’ambiente. Anche il calore prodotto dai macchinari per il raffrescamento viene riutilizzato per condizionare l’ambiente.
Si è scelto di utilizzare un sistema che abbatte i consumi energetici. Viene utilizzato come refrigerante il CO2 al posto dei gas tradizionali cosi da avere impatto Zero sulle emissioni che incrementano il buco dell’ozono. L’azione combinata di tutte queste soluzioni permette un minor dispendio di energia per raffrescare e riscaldare l’edificio e fornisce, allo stesso tempo, una maggiore quantità di aria rigenerata per la città. In questo modo si riduce complessivamente le emissioni di CO2 di circa 78.000 kg all’anno, pari al consumo di circa 60 famiglie italiane.
Un altro tema molto importante è stata la valorizzazione della presenza del verde che caratterizza l’area come uno dei polmoni della città. Si è quindi deciso di “portare” il verde del parco del Borri sulla facciata nord per farlo correre sui tetti delle pensiline dei parcheggi e per farlo arrivare a ricongiungersi idealmente, passando per la facciata sud, al parco presente nella villa sede dell’Univa. Il verde delle facciate, con i suoi 2000 mq, non si pone solo come elemento d’arredo, ma anche come sistema per raffrescare l’edifcio in maniera naturale, abbattendo la temperatura sulle facciate e sul tetto di circa il 50% durante il periodo estivo e mantenendo il calore all’interno dell’involucro nel periodo invernale.
L’INTEGRAZIONE CON LA CITTA’ E IL BORRI
La realizzazione del supermercato ha acceso non poche polemiche a partire dall’abbattimento di alcuni tigli del viale per far spazio alla rotonda. L’architetto Nicola Marinello ha, però, spiegato che dopo l’abbattimento di 14 alberi ne sono stati ripiantumati 34 con un saldo positivo di 20 nuovi tigli lungo il viale, nei punti dove erano stati tagliati e mai sostituiti.
Inoltre l’architetto ha spiegato che la rotonda al posto del semaforo ha migliorato di 5 minuti la percorrenza dell’intero viale e ha regolarizzato il traffico che non soffre più dei picchi che aveva prima in quel punto. Anche gli altri semafori sono stati sostituiti con impianti intelligenti.
Per quanto riguarda l’ex-calzaturificio Borri i lavori proseguono per quanto riguarda la messa in sicurezza e la bonifica mentre si attendono indicazioni sulla seconda fase dall’amministrazione comunale che deve ancora decidere in che modo impiegare l’area di sua proprietà.
Tra il Borri e la Coop ci sarà una separazione con un collegamento pedonale che passerà nel mezzo e unirà il viale con le vie retrostanti, Pisacane e Mameli.
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