Magari Domani…sarò barman
In collaborazione con Raffaella, la titolare della pasticceria Il Giusto Impasto, è partita un’iniziativa per stimolare la creatività dei ragazzi disabili ospiti della Onlus di Gazzada Schianno
![I ragazzi di Magari Domani diventano barman](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2018/10/i-ragazzi-di-magari-domani-diventano-barman-703431.610x431.jpg)
La pasticceria il Giusto Impasto incontra i ragazzi disabili della Magari Domani Onlus e insegna loro a fare il caffè. Un’idea semplice che può aiutare questi giovani prima di tutto ad acquisire sicurezza e autostima.
Raffaella, titolare con il marito Daniele Frison del Giusto Impasto, azienda di Castronno molto conosciuta in provincia, ha messo a disposizione le sue competenze per avviare un progetto in grado di far emergere le potenzialità dei ragazzi.
Magari Domani è un progetto che nasce per valorizzare le potenzialità inespresse dei ragazzi, volendo creare per loro un centro di lavoro guidato da frequentare nel tempo libero, tra laboratori creativi e attività all’aperto, in un’ottica di elaborazione delle capacità individuali.
![I ragazzi di Magari Domani diventano barman](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2018/10/i-ragazzi-di-magari-domani-diventano-barman-703433.610x431.jpg)
«L’idea nasce da Raffaella, la proprietaria della pasticceria Il Giusto Impasto che si è interfacciata con noi per la prima volta diventando sponsor e aiutandoci ad acquistare il pulmino per l’associazione» spiega Sara Crepaldi, coordinatrice di Magari Domani. «Da quel momento ha cominciato ad interessarsi alla nostra attività e ha deciso di parteciparvi attivamente e, insieme, abbiamo trovato la soluzione più adatta ai ragazzi che seguiamo. Ogni lunedì quindi li riuniamo in gruppi da sei e insegniamo loro come si fa il caffè. L’attività in realtà è molto varia, imparano anche a tenere un vassoio e a maneggiare le tazzine.
L’obiettivo è quello di insegnare loro come comportarsi in un contesto lavorativo».
«È stata una cosa molto naturale pensare di fare qualcosa con i ragazzi della onlus di Gazzada – spiega Raffaella Stippelli – L’idea è di offrire l’opportunità di imparare qualcosa che potrebbe diventare un lavoro. I ragazzi si impegnano e se la cavano bene. È un’esperienza che arricchisce: non solo i ragazzi. Lo garantisco».
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