MIsure antiquinamento “contro” gli euro 3 diesel: CNA chiede un incontro in regione
Per cna "indispensabile garantire la prosecuzione di alcuni servizi essenziali per la comunità" e per questo "E’ necessario per questo convocare immediatamente al tavolo le Regioni dell’accordo, insieme alle Associazioni di categoria"
Le misure di limitazione alla circolazione hanno quest’anno esteso la loro area di intervento sia per i comuni interessati, sia per la tipologia di veicoli. Le misure applicate interessano infatti, oltre alla Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna: un territorio che da solo produce il 50% del Pil nazionale e dove vivono 23 milioni di persone. I veicoli interessati al blocco della circolazione passeranno dagli 1,7 milioni del 2017 ai 2,8 milioni. Nella sola Lombardia i provvedimenti coinvolgono 420.000 auto e 160.000 veicoli commerciali.
L’analisi dei provvedimenti fin qui assunti evidenzia che ogni Regione ha deciso orari di limitazioni diversi a seconda delle categorie di appartenenza e secondo i livelli di intensità di inquinamento; abbiamo così città dove dopo 4 giorni gli euro 4 sono sospesi dalla circolazione mentre in altre città circolano; autorizzazioni alla circolazione in deroga se su un veicolo viaggiano 3 persone in Lombardia e 2 in Piemonte. Ci sono città e comuni con deroghe e altri senza.
«Così non può andare – commenta Luca Mambretti, presidente di CNA Varese Ticino Olona – Pur condividendo la necessità di politiche per la riduzione dell’inquinamento atmosferico, queste non possono ricadere sulle spalle di artigiani e piccoli imprenditori che, dopo dieci anni di crisi economica, si trovano costretti a sostituire i mezzi che utilizzano per il loro lavoro Servono delle deroghe per consentire alle aziende di continuare ad essere operative anche nelle città soggette al provvedimento e per permettere la graduale sostituzione dei mezzi nei tempi e nelle modalità adeguate con adeguate risorse disponibili».
CNA ritiene infatti che vi siano tutti i presupposti per onorare tutte le esigenze, sia di salvaguardia ambientale che di diritto al lavoro. Tenuto conto del numero ingente di automezzi interessati dal divieto di circolazione, è infatti indispensabile garantire la prosecuzione di alcuni servizi essenziali per la comunità: interventi urgenti o correlati a reperibilità e manutenzione di immobili o impianti, trasporto merci in conto terzi, lavoratori residenti in luoghi non serviti da mezzi pubblici, eccetera.
«E’ necessario per questo convocare immediatamente al tavolo le Regioni dell’accordo, insieme alle Associazioni di categoria – afferma il presidente di Cna Lombardia, il gallaratese Daniele Parolo -Affinché i provvedimenti possano assumere il massimo livello di omogeneità ma soprattutto perché, in un’ottica di programmazione e con visione prospettica, si possa approntare e rendere operativo uno strumento pluriennale adeguato, volto a favorire la sostituzione degli autoveicoli più inquinanti, che abbini un significativo contributo in conto capitale con interventi finanziari adeguati».
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