Il Pd riaccende il dibattito sull’ospedale unico: “Lo si costruisca al posto del vecchio”
I circoli Pd della zona interessata si sono uniti al consigliere regionale Astuti per presentare la loro proposta alternativa al nuovo ospedale unico a Beata Giuliana: "Il nostro progetto è a impatto zero"
Sono passati quasi 3 anni da quando l’allora presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni ha iniziato a parlare di ospedale unico tra Busto e Gallarate. «Da allora siamo ancora al punto zero. I soldi stanziati nel 2017 non esistono e l’accordo di programma coi due comuni, unico pezzo di carta sul quale c’era scritto qualcosa, è scaduto ad agosto». A dirlo è il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti, proprio davanti all’attuale presidio ospedaliero di Busto Arsizio insieme ai segeretari cittadini e consiglieri comunali democratici di Busto, Gallarate e di altri comuni compresi nell’azienda ospedaliera bustocca.
Si sono presentati tutti insieme per lanciare una proposta all’assessore regionale alla Sanità Gallera e al presidente della Regione Fontana «per uscire dal vicolo cieco in cui si sono messi da soli pensando ad un nuovo mega-ospedale a Beata Giuliana dal costo ipotetico iniziale di 500 milioni di euro. Tutti insieme abbiamo ragionato su un’idea originale – spiegano – l’idea è quella di indirizzare la costruzione del nuovo ospedale nel sedime occupato attualmente da quello di Busto Arsizio dove ci sono riserve di spazio disponibili». Ve l’avevamo anticipato in questa intervista all’ex-segretario Artusa.
Una soluzione simile a quella che è stata adottata per Varese sia al Circolo che al Del Ponte. Per il Pd questo permetterebbe di risparmiare suolo in una delle zone più edificate d’Europa, non creerebbe due aree dismesse difficilmente riutilizzabili (e Legnano insegna), permetterebbe il recupero di parte del vecchio ospedale di Busto Arsizio recentemente rinnovato, farebbe risparmiare molto denaro e anche parecchio tempo (visto che per il nuovo servirebbero 7 anni dall’avvio del cantiere).
I democratici fanno notare ancora una volta che nel frattempo gli ospedali di Busto e Gallarate sono sempre più in difficoltà, con i rispettivi pronto soccorso che annaspano. A Busto il primario Beretta è andato via da da 6-7 mesi e non è stato ancora sostituito, diminuiscono i pazienti che preferiscono Legnano. A Gallarate persistono i problemi al cup e ci sono strutture nuove mai aperte: «Chiediamo all’assessore di aprire i concorsi per i Pronto Soccorso di Busto e Gallarate anche a medici non specializzati in urgenza. È l’unica soluzione e non si dica che non è possibile perchè già adesso si sopperisce ai buchi con medici di altri reparti» – sottolinea Astuti.
Paolo Pedotti, segretario reggente del circolo di Busto Arsizio dopo le dimissioni di Artusa, parla anche dei disagi che si troverebbe a dover sopportare la zona di Beata Giuliana con il nuovo ospedale: «Al di là del problema ambientale che rimane, vorrei sottolineare la criticità viabilistica di una zona che ha due scuole superiori a poca distanza, nuove strutture sportive che apriranno. Negli orari di punta sarebbe il caos. Al contrario a San Giuseppe c’è preoccupazione perchè rischia di morire con una grande area dismessa sul groppone».
E l’ospedale di Gallarate? Risponde la gallaratese Margherita Silvestrin: «Chiediamo di riconvertirlo in presidio ospedaliero territoriale per le degenze di bassa intensità e per prestazioni ambulatoriali a servizio dei pazienti cronici e fragili, andando anche incontro alla nuova legge sulla presa in carico dei pazienti cronici». «L’ospedale unico c’è già – gli fa eco Massimo Brugnone – anche se per il momento sembra più una fusione a freddo, basti pensare che i sistemi informatici dei due ospedali non si parlano e le cartelle devono essere trasportate a mano quando si passa da una struttura all’altra per esigenze di cure».
La consigliera comunale bustocca Valentina Verga sottolinea: «Questa è una proposta concreta che inaugura un nuovo modo di fare opposizione da parte del Pd. Vogliamo essere parte della soluzione dei problemi e non solo critici nei confronti della maggioranza». Il documento col quale mettono nero su bianco la proposta è firmato dai I circoli del Partito Democratico di Besnate, Busto Arsizio, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Cassano Magnago, Castellanza, Gallarate, Jerago con Orago, Samarate.
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